Scontro in streaming con Grillo (VIDEO). Base del M5S divisa tra ‘Renzi asfaltato’ e ‘teatrino inutile’
Roma – (Adnkronos/Ign) – “Andrò dal Capo dello Stato per riferire” dell’esito dei colloqui con le forze politiche e “intendo prendermi la giornata di domani per la redazione di un documento programmatico”. Quindi, “sabato scioglierò la riserva e chiederò ai presidenti di Senato e Camera di recarmi in aula a partire da lunedì della prossima settimana” per la fiducia. E’ questa l’agenda di Matteo Renzi dettata oggi in conferenza stampa al termine delle consultazioni. In serata, come annunciato, il premier incaricato è salito al Quirinale per incontrare il capo dello Stato.
A Montecitorio dopo l’incontro con Beppe Grillo, Renzi ha preso la parola per spiegare che “dopo un giorno e mezzo molto tosto di incontri, dialoghi, approfondimenti programmatici sono decisamente convinto che ci siano le condizioni per fare un ottimo lavoro”. “La maggioranza di riferimento – ha aggiunto – è quella che ha sostenuto il governo guidato da Enrico Letta. con il quale collaboreremo sia in questa fase che nella prossima”.
Renzi ha poi elencato le riforme: “Taglio ai costi della politica, riforme costituzionali nel mese di marzo, poi il mondo del lavoro ad aprile, a maggio il fisco e la Pubblica amministrazione e poi tutti i temi legati alla organizzazione della giustizia”. Il premier incaricato ha sottolineato il fatto che bisognerà “arrivare a luglio con l’appuntamento del semestre in modo da raccontare cosa l’Italia chiede all’Europa e non cosa l’Europa vuole dall’Italia”.
Mercoledì mattina il primo a varcare il portone di Montecitorio è stato il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. All’incontro, slittato di mezz’ora sull’orario inizialmente concordato, erano presenti anche i capigruppo di Camera e Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani.
”Questo Paese ha bisogno di governabilità, ha bisogno di diventare un paese governabile”, ha detto il Cavaliere al termine delle consultazioni sottolineando che sulle riforme istituzionali e su quelle “del lavoro, delle pensioni, fiscale, della giustizia, abbiamo dato al presidente incaricato la nostra assoluta disponibilità a lavorare insieme”.
A partire dalla legge elettorale che va approvata “secondo i tempi previsti”, e “non ci sono possibilità di cambiamenti, perchè già è stata una discussione sofferta e già noi abbiamo aderito a delle richieste, per esempio sugli sbarramenti, che sono scesi a dei livelli che noi pensavamo non dovessero essere così bassi”.
“Su quella che è la gestione normale -ha aggiunto l’ex premier- siamo invece un’opposizione che deciderà di volta in volta, come abbiamo già dimostrato nel passato quando fummo all’opposizione, sui contenuti dei singoli provvedimenti: se riterremo che i provvedimenti saranno favorevoli al Paese noi li voteremo, non li voteremo se riterremo invece che siano negativi per gli interessi degli italiani”.
Per il Cavaliere, in particolare, “c’è un’esigenza immediata e assoluta di avere una sola Camera che approvi i disegni di legge”, entro “120 giorni, possibilmente ridotta nel numero di componenti”. E’ poi “assolutamente importante rivedere l’assetto costituzionale per dare al presidente del Consiglio gli stessi poteri che hanno i suoi colleghi in altri Paesi” e per “l’elezione diretta del capo dello Stato”. “Anche la Corte costituzionale – ha aggiunto – va modificata: non si puo’ lasciare al Capo dello Stato la prerogativa di nominare cinque membri. La Corte costituzionale da istituzione di garanzia è diventato un organo politico della sinistra”.
Infine Berlusconi ha auspicato una revisione della legge sulla “par condicio” che consenta ai grandi partiti di avere durante le campagne elettorali in radio e in televisione uno spazio che corrisponda alla loro importanza numerica per esempio in Parlamento”.
Quanto alla squadra di governo, “siamo d’accordo su un ringiovanimento. Ho avuto il piacere d’incontrare un presidente incaricato che ha esattamente la metà dei miei anni e mi sembra un buon segnale per il futuro del Paese e il rinnovamento della classe dirigente”.
L’agenda degli incontri è proseguita con il Pd. ”Abbiamo espresso al presidente incaricato la condivisione dei gruppi parlamentari rispetto alla sfida che si profila. La sfida di affermare un governo di svolta, un esecutivo che riesca in maniera molto incisiva a dare risposte alle grandi questioni riguardanti gli italiani. A partire dalla questione del lavoro, dello sviluppo e della crescita”, ha detto il capogruppo Pd alla Camera, Roberto Speranza, al termine delle consultazioni. In questo passaggio, ha aggiunto Speranza, c’è ”una piena assunzione della politica, e in particolare del Pd” della respopnsabilità di creare un ”nuovo rapporto tra politica e cittadini: da questo punto di vista la sfida delle riforme è assolutamente centrale”. Per il Pd occorre ”dimostrare che la politica ha la capacità di autoriformarsi”. ”Dentro questa legislatura, bisogna dare un segnale forte di democrazia decidente e con nuovo impulso riformista superare la stagione delle riforme annunciate e non fatte”, spiega. E su questi punti ”siamo convinte che il governo dovra’ aprire una stagione nuova”, dice Speranza assicurando il sostegno convinto dei gruppi di Camera e Senato del Pd.
Nel pomeriggio di mercoledì l’incontro con Beppe Grillo e i capigruppo M5S. Il faccia a faccia tra l’ex comico e il premier è stato deciso ieri dal popolo del web con un sondaggio sul blog, si sono espressi a favore dell’incontro con Renzi con 20.843 voti e 20.397 contrari.
Le consultazioni dei giorni scorsi
Il presidente incaricato Renzi al Quirinale FOTO – VIDEO. E’ il quinto premier ‘fiorentino’, prima di lui Spadolini e Dini. La moglie: ”Per ora non vado a Roma”. I siti stranieri: ”Agenda ambiziosa”.Blair all’Adnkronos: ”Sfide straordinarie ma ha la forza per riuscire.
Il premier incaricato Matteo Renzi è arrivato a Montecitorio per le consultazioni con le forze politiche in vista della formazione del nuovo governo. La prima delegazione incontrata nella sala del Cavaliere è quella di Centro democratico, con Bruno Tabacci, Pino Pisicchio e Nello Formisano. “Abbiamo fatto gli auguri a Renzi perchè ci sembra l’ultima carta che abbiamo”, ha detto Tabacci, al termine dell’incontro. Il tentativo in atto, ha aggiunto Tabacci, “è da ritenere assolutamente utile per la dimensione dell’impatto di speranza creato nel paese ma anche per il respiro di intera legislatura” che Matteo Renzi ha detto di volersi porre ieri dopo aver conferito con il presidente Giorgio Napolitano.
“Pensare di fare delle riforme strutturali, interrogandoci ogni 15 giorni quando è che si andrà a votare, rischia di diventare un’occasione persa. Dato che dal ’94 a oggi ogni Parlamento eletto è stato peggiore del precedente, al presidente incaricato ho detto che il prossimo Parlamento potrà essere peggiore di questo. Allora tanto vale non rischiare e cantare la messa con i frati che abbiamo, cercando di fare una cosa seria, perchè la politica -ha concluso Tabacci- è arrivata al limite massimo dell propria credibilità”.
Il futuro premier è arrivato a piedi a Montecitorio, sorridente, stringendo mani ai passanti che lo salutavano, e augurando, come sua abitudine, buon lavoro ai giornalisti e agli operatori. Poi è entrato da una porta secondaria a Montecitorio, seguito da due croniste che si sono infilate con lui in ascensore.
Renzi le lascia entrare, ma non rilascia dichiarazioni. Solo una battuta: “very dangerous”, scherza sorridendo alle due giornaliste. Poi chiede al commesso dove si terranno le consultazioni: ”Dove devo andare?”. “Sala del Cavaliere – risponde il dipendente della Camera – accanto alla sala gialla”. Lui sorride e dice: “Bah, non saprei”. Poi prega l’assistente parlamentare di non chiamarlo “presidente”, il commesso replica con un sorriso: “d’accordo, presidente incaricato”. Il governo sarà pronto “entro il fine settimana”, assicura intanto Graziano Delrio. “Il lavoro procede bene. Siamo tranquilli”, aggiunge.