Oltre 11.000 le imprese fallite e l’outlook è negativo per tutto il 2014
Nordest – Ad affermarlo è l’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), specificando che se ai posti di lavoro perduti nel settore si aggiungono quelli dell’indotto la cifra sale a 669.000. Infatti, non sono solo gli operai a restare a casa, ma tutte le figure professionali legate al cantiere: in un anno i liberi professionisti (architetti, ingegneri, ecc) sono diminuiti del 23%.
Nel 2012, il calo degli investimenti nel settore edilizio è stato del 29% e l’emorragia di denaro e risorse non si arresterà neanche nel 2013 quando, secondo le stime dei costruttori, si registrerà un ulteriore discesa del 5,6% rispetto al 2012. Pur riconoscendo l’importanza di due provvedimenti messi in campo dal governo Letta – la proroga degli incentivi fiscali sulle ristrutturazioni edilizie e lo sblocco delle risorse per i pagamenti arretrati delle Pa -, in assenza di altre misure (revisione dell’Imu, investimenti aggiuntivi in infrastrutture, tra le altre) anche il 2014 vedrà un calo degli investimenti, stimato al 4,3%.
Alla base della crisi del settore, secondo l’Ance, il crollo delle compravendite immobiliari, dimezzatesi nell’ultimo anno, e soprattutto la mancanza di sostegno dalle banche. Nel periodo 2007-2012 in Italia la riduzione dei finanziamenti alle imprese è stata del 45,6% per gli investimenti nel comparto abitativo e del 62,4% nel non residenziale. E’ come se negli ultimi sei anni le banche avessero negato 77 miliardi di euro di finanziamenti per gli investimenti dell’edilizia.