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Emergenza Covid-19, l’Italia che suona, canta, dipinge ed applaude i sanitari: dalle Dolomiti all’Etna

Un grazie “creativo” come solo gli italiani sanno fare, a tutti coloro che oggi combattono in prima linea negli ospedali di tutta Italia. Ecco le storie più belle pubblicate in queste ore sui social, iniziando da un originale concerto serale a Primiero

di Liliana Cerqueni

NordEst – Non occorre essere grandi città, rioni affollati, quartieri con densità demografica significativa per manifestare con la musica tutto il dolore, la partecipazione, la forza, la speranza di questo momento. Lo hanno fatto alcuni musicisti nella piccola frazione di Ormanico a Primiero.

Nella suggestiva oscurità della notte, illuminata solo da qualche luce fioca, hanno suonato Carlo Boninsegna e Marco Bettega accompagnando le voci di Licia e del padre Mauro Bettega. In questo momento storico tanto gravoso per tutti la musica offre il proprio contributo, perché non bisogna dimenticare i nostri valori culturali e la civiltà dalla quale proveniamo, costituita la un patrimonio di risorse che ci permetteranno di reggere, di reagire e di ricostruire.

Queste note vogliono essere una grande esortazione al coraggio, alla solidarietà, e un grazie a chi, in prima linea, sta combattendo la battaglia dell’esitenza.

Il video sui social tra le Dolomiti (fb)

In breve

Emergenza Covid-19, prima messa sul web per le parrocchie di Primiero e Vanoi. Diretta Streaming della Santa Messa festiva dalla Chiesa della Madonna dell’Aiuto – Domenica 15 marzo 2020 ore 18 sulla pagina facebook delle parrocchie di Primiero e Vanoi.

Medici trentini in pensione rientrano per l’emergenza. Tra loro c’è anche il noto anestesista di origini primierotte dottor Giorgio Cesari (in pensione dal 2016) che con Ferruccio Benedetti ha accettato tra i primi la richiesta dell’Azienda sanitaria, di rientrare in corsia in questo difficile momento per il mondo della sanità.Cesari è stato direttore dell’Unità Operativa di Anestesia e rianimazione dell’ospedale di Borgo Valsugana: “Ora smetterò di fare il nonno per un periodo – ha sottolineato – e mi impegnerò in questo rientro, tutto in nome di quella responsabilità professionale e sociale che mi ha sempre guidato”.

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