Idrovore in azione: rese accessibili 50 abitazioni a Lugo da parte dei volontari trentini. A Cesena, le operazioni alla ‘Scuola di Polizia’. In campo anche i Nu.Vol.A del Trentino a supporto dei volontari
NordEst (Adnkronos) – Sono circa 700 i residenti nelle zone alluvionate del Cesenate, della Valle del Santerno e del Ravennate rimasti imprigionati nelle loro case e messi in salvo dagli operatori della Protezione civile del Trentino in queste lunghe giornate di emergenza. Le strade dove vivono – in un attimo – si sono trasformate in un lago.
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I gommoni delle oltre 10 squadre di Vigili del fuoco volontari e permanenti e del gruppo del Soccorso alpino e speleologico trentino hanno operato senza tregua sul territorio, con il coordinamento del Servizio prevenzione rischi e Cue.
Il presidente Fugatti, che ha sentito il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini – manifestandogli la vicinanza dell’Amministrazione – ha incontrato il sindaco di Lugo Davide Ranalli: “Non vi lasceremo soli. In questa fase vi sosterremo nel garantire i beni essenziali per le persone, oltre che nel mettere in sicurezza la zona. Fa peraltro piacere ricordare il forte legame che unisce Lugo e il Comune di Mori (dal quale provengono anche alcuni Vigili del fuoco volontari che qui opereranno) a partire dal periodo immediatamente successivo della Grande Guerra. La città romagnola si mise infatti a disposizione del centro lagarino fornendo beni di prima necessità”. Il sindaco Ranalli, affiancato dall’assessore alla Protezione Civile Veronica Valmori, ha voluto ringraziare il Trentino per il proprio intervento: “Stiamo vivendo giornate di grande difficoltà: ora ci sentiamo meno soli. Il vostro aiuto sarà davvero prezioso”.
A partire da domani mattina la gestione dell’emergenza a Lugo sarà affidata a due squadre del Distretto dei Vigili del fuoco volontari della Vallagarina. La Protezione civile dell’Ana (Nuvola) si occuperà invece della cucina da campo attrezzata in una struttura comunale per garantire il servizio mensa ai volontari, oltre che agli abitanti che richiederanno di usufruirne.
In una seconda fase, quando il livello dell’acqua si sarà abbassato, gli operatori si occuperanno del deflusso delle acque con le pompe idrovore, ripristinando cantine e interrati. Infine, per ristabilire la rete di comunicazione tra gli operatori della Protezione civile nelle zone alluvionate, dove la linea telefonica funziona a singhiozzo, il Servizio prevenzione rischi e Centrale unica di emergenza – con il supporto di Trentino Digitale – è al lavoro per l’installazione di un ponte radio che consentirà l’estensione della linea Tetra dal Trentino.
In breve
Vigili del fuoco bellunesi in campo in Emilia Romagna. Prosegue l’impegno anche del Bellunese nelle terre colpite dall’alluvione. Su richiesta del centro operativo, il Comando ha inviato nelle zone alluvionate dell’Emilia Romagna un ulteriore modulo operativo per il movimento terra costituito da e escavatori e una pala gommata di grandi dimensioni, con 5 operatori specializzati vvf per le operazioni di soccorso alla popolazione. Ad oggi sono 19 i vigili del fuoco di Belluno impegnati sullo scenario, che operano h24 nelle province di Cesena, Forli e Bologna. In zona anche 1 operatore vvf per il monitoraggio con droni delle aree colpite. Presso il comando provinciale di Belluno è stata aperta la sala crisi per il monitoraggio continuo del dispositivo d’intervento impegnato.