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ExoMars 2016, segnale lander interrotto a 50 secondi dall’arrivo: “Un successo parziale”

L’Europa e l’Italia sono a un passo da Marte

Roma (Adnkronos) – L’Agenzia Spaziale Europea e l’Agenzia Spaziale Italiana hanno confermato che è arrivato il primo segnale di approdo sul pianeta rosso del lander Schiaparelli della missione europea ExoMars 2016. La missione è partita sette mesi fa ed ha rispettato tutti i parametri critici estremamente nominali sia per il lander che l’orbiter Tgo.

“La missione di oggi è un successo anche se al momento parziale“. Ad affermarlo è il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston, parlando con i giornalisti dopo l’ultimo collegamento con il centro Esa di Darmastadt sulla missione ExoMars.

“La missione ExoMars sta andando bene, l’orbiter Tgo, che concorrerà’ anche alla missione ExoMars del 2020, è stato un successo ed è entrato nell’orbita di Marte, mentre sul lander Schiaparelli, che è un apripista per la seconda missione su Marte, dovremo aspettare domattina, dopo che saranno stati studiati tutta la notte i dati raccolti da Tgo” ha detto Battiston.

“Ancora non abbiamo capito in dettaglio cosa sia successo quando si è perso il segnale del lander, confidiamo di avere ulteriori informazioni studiando nella notte i dati raccolti dal Tgo” ha aggiunto il numero uno dell’Asi.

“Il lander Schiaparelli sta funzionando correttamente ma il segnale si è interrotto a 50 secondi dall’arrivo sul suolo di Marte del lander. Abbiamo perso il segnale a circa 50 secondi dall’impatto con il suolo marziano”. A chiarire la complessa dinamica è Walter Cugno direttore del programma ExoMars di Thales Alenia Space Italia.

“Avevamo il segnale all’ingresso nell’atmosfera di Marte ed era corretto. Poi – continua Cugno- a causa della ionizzazione dell’atmosfera era previsto che si perdesse il segnale”.

“Dopo questa fase – spiega ancora Cugno – si è aperto il paracadute, quindi è stato rilasciato il paracadute e si è entrati sotto il controllo dei motori del lander”. “A quel punto, a 50 secondi dall’arrivo sul suolo marziano, si è perso il segnale”. “Ciò non vuol dire che c’è un problema essendo la sonda completamente automatica e può avere il controllo di tutta la manovra, fino a toccare il suolo“.

Adesso, dice ancora Cugno, ” si tratta di acquisire il segnale con l’orbiter della Nasa ‘MRO’ che è completamente compatibile”. “Anche l’orbiter Mars Express ha preso un segnale, ma non è definitivo”, spiega.

Nel frattempo, continua ancora Cugno, “passa anche il Tgo che raccoglierà tutto un set di dati sulla discesa e l’atterraggio del lander. Dati – conclude Cugno – che saranno analizzati nella notte e diffusi domattina”.

Quella del lander Schiaparelli è la prima missione speciale di un modulo europeo che parla molto italiano. Il programma ExoMars, che si compone di due missioni, quella attuale e la seconda in calendario nel 2020, è l’unione delle forze tra l’Esa e l’agenzia spaziale russa Roscosmos.

In questo straordinario scenario, il nostro Paese, con l’Agenzia Spaziale Italiana, è pronto a iniziare l’avventura marziana a 55 milioni di chilometri dalla Terra. Schiaparelli, dopo essere entrato nell’atmosfera di Marte, ha impiegato sei minuti a scendere verso la regione di Meridiani Planum, punto di atterraggio. Tutte le manovre di questa fase cruciale con il touchdown su Marte, quindi l’arrivo a destinazione della missione ExoMars 2016, sono state seguite dagli scienziati e tecnologi europei dal centro dell’Esa-Esoc di Darmstadt, in Germania, mentre in Italia le immagini sono trasmesse al palazzo delle Esposizioni a Roma, nell’evento “Italy goes to Mars”.

L’evento italiano è organizzato dall’Agenzia Spaziale Italiana in collaborazione con Esa, Inaf, Leonardo-Finmeccanica, Thales Alenia Space Italia e National Geographic Channel. L’obiettivo del lander Schiaparelli è testare una gamma di tecnologie per consentire una discesa controllata e l’atterraggio su Marte in preparazione per future missioni, compresi uno scudo termico, un paracadute, un sistema di propulsione ed una struttura deformabile. Il Trace Gas Orbiter (Tgo) invece comincerà la sua missione scientifica alla fine del 2017, dopo un anno di complesse manovre di “aerobraking” (aerofrenaggio, per la riduzione della velocià) per far circolare la propria orbita.

Schiaparelli trasporta anche un piccolo pacchetto scientifico che registrerà la velocità del vento, l’umidità, la pressione e la temperatura sul luogo di atterraggio, ed otterrà inoltre le prime misurazioni dei campi elettrici della superficie di Marte che potrebbero fornire un’indizio di come le tempeste di sabbia vengono scatenate. E in questa avventura, che vede coinvolte circa 1.500 persone a livello Europeo nel programma ExoMars con oltre 600 in Leonardo e 134 aziende di Paesi partner dell’Esa coinvolte e coordinate da Thales Alenia Space, è l’Italia hi-tech ad approdare sul Pianeta Rosso.

Attraverso la partecipata Thales Alenia Space, il colosso aerospaziale italiano Leonardo ha la leadership di entrambe le missioni ExoMars del 2016 e del 2020. Realizzati da Leonardo molti dei prodotti ad alto contenuto tecnologico usati nel programma: i sensori stellari di assetto, i pannelli fotovoltaici, il piano focale e l’elettronica di processamento della telecamera stereo di Cassis, le unità elettroniche di alimentazione e la sofisticatissima trivella che partirà nel 2020 per scavare con la sua punta di diamante il suolo marziano per la prima volta nella storia fino a una profondità di 2 metri alla ricerca di tracce di vita. Attraverso la controllata Telespazio, Leonardo è anche responsabile di alcuni sistemi chiave del segmento di terra di ExoMars.

In questa missione 2016 sono quattro i pannelli solari realizzati da Leonardo con apertura alare di 17, 5 metri e garantiscono alimentazione a una distanza dal Sole che all’arrivo della sonda in atmosfera marziana è di 1.38 unità astronomiche, pari a 207 milioni di chilometri. La durata del viaggio della sonda verso Marte, guidata dai sensori stellari Leonardo, è stata di sette mesi e la velocità della sonda all’arrivo nell’atmosfera marziana sarà di 21.000 chilometri l’ora. La distanza Marte-Terra all’arrivo è di 178 milioni di chilometri. Il Tgo lavorerà su un’orbita di 400 chilometri, la distanza della Iss, per 100.000 chilometri, il triplo della distanza della Luna, farà centinaia di orbite di 4 giorni l’una, per 12 mesi: in tutto la navicella percorrerà mezzo miliardo di chilometri, sempre guidata dai sensori stellari di Leonardo.

A bordo c’è anche la camera stereoscopica Cassis, cui ha contribuito Leonardo, che riprenderà foto 3D di Marte, con un dettaglio di 5 metri. Il lander Schiaparelli ha 6 minuti per decelerare da 21.000 a 0 chilometri l’ora per atterrare su Marte, un atterraggio che deve essere totalmente autonomo e non può essere radioguidato perchè a questa distanza i segnali radio impiegano 9,5 minuti da Marte alla Terra. Il sito su Marte scelto per l’atterraggio del lander sono i Meridiani Planum che hanno una depressione con diametro di 1.000 chilometri circa. L’atteraggio sarà seguito a Roma, dal Palazzo delle Esposizioni, dal presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Roberto Battiston, dal Direttore di Esa‐Esrin, Josef Aschbacher,direttore dei Programmi di Osservazione della Terra dell’Esa.

Con loro ci saranno il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini, l’amministratore delegato e direttore generale di Leonardo‐Finmeccanica, Mauro Moretti, l’amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia, Donato Amoroso, il presidente dell’Inaf, Nichi D’Amico. Ad aprire l’evento romano è prevista la proiezione in anteprima della prima puntata della serie televisiva “Marte” realizzata da Ron Howard e prodotta da National Geographic Channel, in onda sul canale Sky 403 dal 15 novembre. Un parterre di eccezione anche al Centro di Controllo dell’Esa, l’Esoc di Darmstadt, in Germania dove ingegneri e scienziati del programma ExoMars dell’Esa, della Roscosmos e delle agenzie partner,illustreranno le sfide tecniche ed operative dell’atterraggio su Marte. Tutti in attesa dell’ora X. L’annuncio del ricevimento del segnale di conferma dell’atterraggio è previsto alle 18,33 (ora italiana), mentre l’arrivo del segnale che l’orbiter Tgo è nella corretta orbita è atteso alle 20,30 (ora italiana).

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