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Letta: “Ultimo Cdm e dimissioni”. Renzi: “Per me momento bello e delicato”

Il premier Letta salirà al Quirinale dopo il Consiglio dei ministri: “Rassegnerò le mie dimissioni”.Renzi: “Fuori da palude, fase nuova”

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Letta al Colle, Renzi verso Palazzo Chigi

Roma – (Adnkronos/Ign) –  Il segretario PD: ”L’obiettivo è il 2018 con riforme elettorali, costituzionali e il tentativo di cambiare le regole” (VIDEO). E cita il poeta Frost de ‘L’attimo fuggente’ (VIDEO).Direzione Pd approva il documento.

Alfano: ”No a governo di centrosinistra”. Brunetta e Casaleggio: ”No a crisi extraparlamentare”. L’annuncio delle dimissioni di Letta fa il giro del mondo. Stampa straniera: “Sindaco Firenze vento nuovo della sinistra italiana“. I boatos sul totoministri, squadra leggera e Renzi potrebbe giurare già nei primi giorni della prossima settimana.

 

Chi è Matteo Renzi

La direzione PD

Nessuna polemica nei confronti di Letta e ”nessun processo al governo”, ma serve una ”fase nuova” con un ”esecutivo nuovo” per portare l’Italia fuori dalla ”palude”. Matteo Renzi arriva al Nazareno al culmine di una giornata convulsa per le sorti del governo, con voci e smentite (come quella di un’offerta a Letta di guidare il dicastero dell’Economia di un governo Renzi, bollata come “una grandissima sciocchezza” dal quartier generale dem) e indica chiaramente la linea in un documento letto alla direzione del partito che poi lo approva. Immediata la nota in cui il premier annuncia che venerdì salirà al Quirinale per rassegnare le dimissioni.

“Ringraziamo Letta per il lavoro svolto alla guida del governo”, il Pd, “assume il documento ‘Impegno Italia’ come contributo e rileva la necessità di aprire una fase nuova con un esecutivo nuovo” scandisce Renzi in direzione. Il segretario del Pd assicura che “la direzione non è un processo al governo. Io vorrei capire se siamo in condizioni o meno di aprire una pagina nuova” e non è “una staffetta perché la staffetta va nella stessa direzione, qui si prova a cambiare ritmo e velocità”. “Se la situazione in cui ci troviamo richiede l’energia, l’entusiasmo di un cambiamento radicale, questo non è un derby caratteriale” ma necessità di cambiare, evidenzia il leader dem. La scelta di un “nuovo governo – osserva – è una scelta azzardata, ma può avere senso se hai il coraggio di dire che l’obiettivo è il 2018 con riforme elettorali, costituzionali e il tentativo di cambiare le regole”.

E “il rilancio radicale che immaginiamo non deve suonare come una polemica verso Letta – dice Renzi – né dal punto di vista personale nei confronti di Enrico, né verso il governo che ha affrontato momenti di grande incertezza e turbolenza nell’ultimo anno”. Renzi ci tiene a puntualizzare che “il Pd si trova in questo bivio non per scelta della segreteria o per mancanza di correttezza del Pd nei confronti del governo. Mai – rimarca – il Pd ha fatto mancare il suo appoggio. Lo sport preferito degli ultimi giorni è dire che è tutta colpa del Pd, ma oggi dobbiamo decidere e dalle forze di coalizione ci si chiede che il Pd assuma le sue responsabilità”.

“So che mettersi in gioco adesso ha un elemento di rischio personale ma quello di oggi non è un rischio personale, è un rischio per il Pd” sottolinea Renzi. ”Trovai nel bosco due strade di fronte a me, scelsi la meno battuta”, dice il segretario recitando la poesia di Robert Frost citata nel film ‘L’attimo fuggente’. “La strada che ho scelto – spiega – è sicuramente più difficile che aspettare un lento logoramento, che si compiano gli atti, come pure qualcuno ha suggerito. Le mail che ho ricevuto sono di vario genere, ma le più belle sono quelle protettive ‘attento che ti bruci’. Ma se non avessi rischiato in altri momenti sarei al secondo mandato della Provincia di Firenze…”.

“Qualcuno ha scritto in queste ore di ambizione smisurata di Renzi, di ambizione smisurata del Pd – ricorda il segretario – Vi aspetterete che io smentisca. Non lo farò. Io non lo smentisco: c’è un’ambizione smisurata che ciascuno di noi deve avere che è quella di pensare che l’Italia non può continuare a vivere nell’incertezza, instabilità, nella palude e nel tentennamento”.

Alla fine la direzione, chiamata ad esprimersi con un voto al quale non partecipano Paola De Micheli insieme ad altri esponenti dem vicini a Letta, approva il documento sul governo con 136 voti favorevoli, 16 voti contrari e due astenuti, con una percentuale dei voti favorevoli pari all’88 per cento. Il premier Enrico Letta, assente in direzione, fa sapere in una nota che salirà venerdì al Colle per dimettersi. “A seguito delle decisioni assunte dalla direzione nazionale del Partito Democratico – scrive in una nota – ho informato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, della mia volontà di recarmi domani al Quirinale per rassegnare le dimissioni da presidente del Consiglio dei ministri”. Il premier salirà al Colle dopo il Cdm convocato per le 11.30.

La Conferenza stampa di Letta

Roma – (Adnkronos/Ign) – Conferenza stampa a Palazzo Chigi per presentare’Impegno Italia’: “Le dimissioni non si danno per dicerie”. Nel pacchetto 30 mldper rilancio dell’economia (LEGGI). Faccia a faccia con Renzi. Fonti: “Rimasti su rispettive posizioni”. Pd: “Incontro positivo”. Il segretario: ”Quello che devo dire, lo dirò giovedì” (LEGGI). L’arrivo in smart (FOTO).Berlusconi: da Renzi mossa azzardata.Alfano: ”Rifletteremo”. Il presidente del Consiglio inizia la giornata dal barbiere a Montecitorio. Esecutivo tra rilancio e staffetta. Napolitano: “Parola al Pd”

“Impegno Italia”e la conferenza di Letta

”Le dimissioni non si danno per dicerie. Ognuno deve dire cosa fare, soprattutto chi vuole venire al posto mio deve dire cosa vuole fare”. Lo ha detto il premier Enrico Letta nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi tenuta per presentare ‘Impegno Italia’. ”I cittadini – ha aggiunto – chiedono chiarezza. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. Il mio partito anzitutto. Io credo che ognuno debba dire cosa vuole fare, giocando a carte scoperte. Mi considero un uomo delle istituzioni. La mia vicenda nasce a partire da una situazione drammatica, sbloccata solo dall’impegno del presidente Napolitano a un secondo mandato. Prospettive personali non mi riguardano”.

E ancora: “La durata di ‘Impegno Italia’ è legata al completamento delle riforme” ha detto il premier. ”Terminato il processo di riforme, il lavoro va a compimento”. “Le mie prospettive personali non c’entrano niente, né sulle cose di adesso, né sulle cose che mi si propongono per il futuro” ha aggiunto Letta, rivendicando il lavoro fatto, soprattutto in tema di riforma della politica. ”Abbiamo fatto dei passi avanti, soprattutto con il Dl che ha abolito il finanziamento dei partiti”.

Soffermandosi sul pacchetto, Letta ha precisato che prevede 30 miliardi per il rilancio dell’economia, di cui 13 arriveranno dalla spending review. Nel documento “trovate le risorse, dove trovarle e dove destinarle. Tre i principali obiettivi di entrata”. Da spending review, rientro capitali e risparmio sui tassi ”troveremo i 30 miliardi per il rilancio nel biennio 2014-2015”.

“Occorre prendere sul serio la spending review – ha precisato – Cottarelli ha presentato degli obiettivi, io li ho ritarati sulla prudenza perché sono un uomo prudente, su quello che è effettivamente raggiungibile, e penso che tra quest’anno e la Legge di Stabilità 2015, oltre ai 3,6 già previsti, di metterne altri 13”.

Il faccia a faccia Renzi – Letta

In mattinata è durato più di un’ora l’atteso faccia a faccia tra Matteo Renzi e il premier. I due leader sono rimasti, rispettivamente, sulle proprie posizioni, stando a quanto trapela da fonti di Palazzo Chigi. Dal Nazareno, invece, si parla di ”incontro positivo”.

Renzi, via twitter, rimanda tutto a giovedì. ”Leggo tante ricostruzioni sul governo. Quello che devo dire, lo dirò domani alle 15 in direzione. In streaming, a viso aperto”. Il sindaco di Firenze è arrivato in mattinata alla guida di una Smart. E’ entrato nel cortile interno di Palazzo Chigi varcando l’ingresso posteriore sulla macchina del deputato del Pd Ernesto Carbone, che era andato a prendere Renzi alla stazione Termini dove è arrivato da Firenze in treno.

Napolitano a Lisbona

Intanto da Lisbona, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a chi gli chiedeva se ci fosse il rischio di elezioni anticipate ha risposto con un secco “non diciamo sciocchezze”. Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, nel corso di una conferenza stampa al Tesoro, risponde a chi gli chiede se sia disponibile a proseguire con il suo incarico: ”Vedremo cosa succede. In passato ho dato la mia disponibilità a partecipare al governo, ma qualcuno me lo deve chiedere”. “Noi o altri non ha importanza – aggiunge – l’importante è portare avanti le iniziative intraprese come quelle per il bilancio e l’occupazione”.

Sel pone delle condizioni all’ipotesi Renzi I. “Se lo schema resta quello del governo Letta, non esiste alcuna possibilità per Sel di sostenere Matteo Renzi a Palazzo Chigi” scrive su Facebook il leader Nichi Vendola. “Io mi siedo a ragionare solo se si discute di sofferenza sociale e di avanzamento nei diritti civili”.

La Lega apre. “Vogliamo chiedere” a Renzi “che cosa vuole fare: non diciamo un no a priori, dica se vuole esentare gli alluvionati dalle tasse, se vuole cancellare la riforma Fornero, se vuole ridiscutere l’euro e l’Europa” dice il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini. “Se Renzi ci stupisse con risposte concrete – afferma – noi non siamo pagati per dire no a priori, se invece saranno solo chiacchiere gli faremo la guerra in Parlamento”.

Categories: NordEst
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