Il Fiorello-show apre il 68° festival di Sanremo. Il braccio di ferro con Claudio Baglioni sull’orario di uscita, alla fine, lo vincono entrambi
SanRemo – Resta in gara a Sanremo il brano ‘Non mi avete fatto niente’ di Ermal Meta e Fabrizio Moro: “Non si tratta di un plagio, l’autore è lo stesso e il regolamento prevede la possibilità di campionare o usare stralci di altri autori, per un totale non superiore al 30%. Quindi la canzone ha i requisiti di un brano nuovo a tutti gli effetti”. Lo annuncia il vicedirettore di Rai1, Claudio Fasulo, chiudendo così il caso scoppiato intorno al brano che richiama nel ritornello una canzone presentata a Sanremo Giovani nel 2016.
L’apertura del Festival
Fiorello esce all’inizio, come voleva lui, a fare “lo scaldapubblico”, ma poi riuscirà verso le 22.30 a cantare con Claudio Baglioni ‘E tu’ per colmare l’assenza di Laura Pausini (che probabilmente avrebbe dovuto partecipare alla gag) e farle gli auguri di pronta guarigione. Fiorello, dopo la partecipazione in gara nel 1995 e quelle da ospite nel 2001 con Raffaella Carrà e nel 2002 con Pippo Baudo, torna sul palco dell’Ariston da mattatore solitario. L’intervento dello showman, subito dopo la nuova sigla scritta da Baglioni e cantata da tutti i Big (“po-popopopò'”) si apre con un dialogo con Baglioni dietro le quinte: “Claudio vado”. “No adesso, alle 22.30”, risponde il direttore artistico. “Ormai mi hanno visto, ti apro il festival, poi arrivi tu e spacchi!”, dice Fiorello. “Vabbè hai vinto tu”, si arrende Baglioni.
Poi Fiorello entra da solo ma un uomo fa incursione sul palco: “E’ due mesi che cerco un contatto con il procuratore capo della Repubblica e con il sindaco di Sanremo“, dice l’imbucato. “Faccio il Pippo Baudo della situazione”, reagisce Fiorello divertito, prima che l’assistente di studio faccia scendere l’incursore. “Nemmeno cavallo pazzo è più quello di una volta. Una volta si arrampicavano sulla balconata. Ora chiedono il permesso”, commenta lo showman ancora incredulo.
Poi inizia il suo intervento leggendo il messaggio di Baglioni che lo ha convinto ad accettare di tornare all’Ariston: “In questo 6 febbraio con la tua presenza in Riviera potresti essere il mio vero gancio in mezzo al cielo”. “Come si fa a dire di no?”.
Attenti al 4 marzo, se vince il “toy boy della Berti…andiamo a casa”
Fiorello scherza con Orfeo (“attento che se il 4 marzo vince il toy boy di Orietta Berti…”), poi sui giornalisti della sala stampa dell’Ariston: “A Erdogan hanno detto che a Sanremo ci sono 1300 giornalisti liberi e verrà”. Una battuta sull’assenza delle eliminazione dei cantanti e sul superpalco di Sanremo che ha rimpicciolito la platea: “Questo è l’unico festival dove non si eliminano i cantanti ma direttamente il pubblico”. Poi sulle canzoni in gara non proprio scoppiettanti: “Il preludio di Chopin a confronto è una samba”.
Sull’assenza del rap: “Non sentiremo ‘bella raga’ ma bella ruga…”. E sui tanti superospiti italiani: “Una gara nella gara. La Rai non bada a spese. E’ la Rai più ricca di sempre, con il canone in bolletta. Se non paghi ti tolgono la corrente e se si tolgono la corrente non vedi più le serie di Netflix…”. Il finale straordinario è per un Fiorello che mette in scena i Capitani Coraggiosi in un ‘Morandi vs Baglioni’ cantato in cui mescola parole, musica e voci dei due.