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Fisco, caccia agli immobili fantasma

Una banca dati integrata degli immobili italiani per la gestione del territorio e a beneficio dell’attività di controllo e accertamento fiscale in particolare dei cosiddetti ‘immobili fantasma’. A fare il punto sul tema fiscalità e patrimonio immobiliare nazionale – mentre ancora manca all’appello una riforma del catasto che riveda gli estimi nazionali – è stato il direttore delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, in audizione alla commissione Anagrafe tributaria

NordEst – Si tratta di “un inventario completo e uniforme del patrimonio immobiliare italiano che integri l’oggetto (l’immobile) con il soggetto (il titolare): l’Anagrafe immobiliare integrata” spiega, sottolineando che “è evidente la strategicità di una banca dati immobiliare integrata di tutte le componenti necessarie da un lato alla gestione del territorio (pianificazione urbanistica, protezione civile, sicurezza delle abitazioni), dall’altro alla gestione della fiscalità, non solo per le attività di accertamento e controllo ma anche per offrire servizi ai cittadini”.

“Per allineare informazioni disomogenee, risalenti nel tempo, tanto è stato fatto ma tanto c’è ancora da fare e l’Agenzia assicura il massimo impegno per il conseguimento di questo importante obiettivo”, assicura Ruffini.

I DATI – Dati alla mano, gli accertamenti effettuati dall’Agenzia nel corso dell’anno 2017 hanno interessato, alla data del 31 agosto, circa 300.000 unità immobiliari urbane con un incremento della rendita complessiva, per le unità controllate, pari a circa 111 milioni di euro. L’attività periodica riguarda quattro diversi procedimenti di accertamento: il primo relativo ai cosiddetti ‘immobili fantasma’, il secondo riguarda la revisione dei classamenti, il terzo l’attività di verifica di nuove costruzioni o di variazioni non dichiarate al Catasto, l’ultimo gli ‘immobili rurali’. “Una banca dati immobiliare completa diventa cosi indispensabile per alcuni procedimenti di contrasto all’evasione fiscale”, sottolinea Ruffini.

ANAGRAFE IMMOBILI – Sul fronte del processo di implementazione dell’Anagrafe nazionale degli immobili “è già stata realizzata una piattaforma informatica, basata sulla cartografia catastale vettoriale a grande scala, a copertura nazionale, che viene tenuta costantemente aggiornata e che può essere valorizzata anche per scopi diversi dalla stessa fiscalità”.

ARCHIVIO STRADARI – Procedono anche i lavori per il futuro Archivio nazionale degli stradari e dei numeri civici che “costituirà, dalla data della sua attivazione, il riferimento nazionale per gli stradari e indirizzari comunali e comporterà un abbattimento dei costi legati alla gestione degli indirizzi. Infatti, sfruttando un’economia di scala a livello nazionale, alle amministrazioni pubbliche, ai cittadini e alle imprese sarà possibile disporre di un archivio di riferimento informatizzato, codificato e certificato dai Comuni, che garantisce un elevato grado di integrazione con altre banche dati di interesse nazionale, quali la banca dati catastale, l’Anagrafe nazionale della popolazione residente, l’Anagrafe Tributaria, le banche dati utilizzate dall’Istat per lo svolgimento del censimento permanente della popolazione”.

CARTOGRAFIA – “Il miglioramento costante della qualità dei dati immobiliari e l’aggiornamento automatico della cartografia – conclude – sono parte essenziale delle politiche che governeranno, nel prossimo futuro, l’innovazione metodologica, tecnologica ed organizzativa dei dati immobiliari gestiti dall’Agenzia”.

Redazione:
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