Negli ultimi dieci giorni di gennaio, i militari della Guardia di finanza, nell’ambito di un piano unitario d’intervento predisposto dal comandante regionale del Veneto, Mario D’Alonzo, hanno sottoposto a controllo, in tutte le province della Regione, 44 aziende orto-floro-vivaistiche che effettuano coltivazioni sotto serra. Si tratta di aziende che usufruiscono di un particolare regime agevolato per l’acquisizione di prodotti petroliferi (gasolio) per l’attività di coltivazione, ricevendo annualmente (in base alla superficie coperta da serre), l’assegnazione di gasolio agevolato con uno “sconto” sull’accisa (tributo gravante, tra l’altro, sui prodotti petroliferi) pari al 78% del tributo “pieno”.
Le ispezioni sono state finalizzate prioritariamente ad accertare che i prodotti petroliferi fossero effettivamente destinati agli usi agevolati come il riscaldamento delle colture in serra. L’attenzione dei militari è stata, inoltre, rivolta ad accertare i connessi profili sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, avuto riguardo allo stoccaggio dei prodotti petroliferi in assenza delle prescritte autorizzazioni.
In 29 aziende sono state riscontrate irregolarità formali e/o sostanziali scaturenti, rispettivamente, da meri errori/omissioni nella compilazione dei documenti/registri previsti ovvero che hanno comportato evasione dell’accisa e/o stoccaggio di prodotti petroliferi non autorizzato.
Nello specifico, in 9 casi è stato riscontrato l’utilizzo di gasolio agevolato per usi diversi da quelli previsti. Il gasolio agricolo – uso serra – veniva, infatti, utilizzato per il riscaldamento delle unità immobiliari o per rifornire di carburante gli automezzi ad uso privato (non agricolo), usi che non prevedono i benefici fiscali in argomento. Il gasolio agricolo agevolato, infatti, è facilmente riconoscibile in quanto presenta una colorazione verde scuro-bottiglia, a differenza di quello per autotrazione di colore giallo paglierino-con riflessi verdolini e di quello da riscaldamento di colore rosso-jinger.
In altri 5 casi, presso le aziende è stata rinvenuta una quantità di gasolio agevolato superiore a quello risultante dalla documentazione ufficiale, ed eccedente i limiti delle tolleranze ammesse dall’attuale normativa.
Sono stati sequestrati 9 impianti di distribuzione di carburante “ad uso privato”, per un totale di 20 cisterne, rinvenuti presso le aziende controllate e sprovvisti dell’autorizzazione comunale ovvero del certificato prevenzione incendi, rilasciato dai Vigili del Fuoco. Tale fattispecie, punita espressamente dalla Legge in materia di “Tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”, prevede, oltre al pagamento della sanzione, anche la messa in sicurezza dell’impianto con l’adozione delle prescrizioni dei Vigili del Fuoco.
Al termine dei controlli, sono stati sottoposti a sequestro, per le diverse violazioni sopra specificate, oltre 40.280 litri di gasolio.
L’attenzione del Corpo allo specifico settore degli oli minerali è sempre alta, rappresentando l’accisa sui prodotti petroliferi una parte copiosa delle entrate dell’Erario. Nella scorsa annualità, i Reparti del Veneto hanno verbalizzato 264 soggetti e sottoposto a sequestro circa 390.000 kg di prodotti petroliferi, pari al 10% dei sequestri effettuati in ambito nazionale.