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Fusione Comuni Alto Primiero, Filippi presenta ricorso alla Giunta provinciale e annuncia procedimento al TAR

Dopo la prima opposizione locale in Comune a Fiera di Primiero, l’ex assessore Ervino Filippi procede con la sua battaglia contro la delibera del Comune che avvia le procedure per la fusione dei Comuni dell’Alto Primiero

Fiera di Primiero (Trento) – Ervino Filippi Gilli, ex assessore del Comune di Fiera di Primiero non intende mollare sulla fusione dei Comuni e si dice pronto ad andare fino in fondo, anche con un ricorso al Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa. “Constatato  – scrive in una nota Filippi – che a tutt’oggi 25 marzo non ho ricevuto dall’Amministrazione Comunale di Fiera alcuna risposta ufficiale alla richiesta di annullamento della delibera riguardante la fusione tra i quattro comuni del Sopra Pieve, ho deciso di ricorrere in altra sede”.

Il ricorso alla Giunta provinciale

“Per questo – spiega Filippi – ho presentato presso la Giunta Provinciale di Trento ricorso contro la delibera del 3 marzo 2015 in cui il Comune di Fiera di Primiero aderiva al progetto di fusione con i limitrofi comuni di Siror, Tonadico e Transacqua”.

Le ragioni del ricorso

Nel ricorso viene ribadito per primo il concetto per cui il Comune di Fiera, adottando la delibera per la fusione, ha violato lo Statuto Comunale e pertanto che l’attuale Consiglio Comunale non avrebbe potuto deliberare sull’oggetto. Una questione che dovrà essere approfondita tecnicamente dalla Provincia, che nei prossimi giorni si esprimerà nel dettaglio.

“Un secondo punto su cui si è ravvisata l’illegittimità della delibera – aggiunge ancora l’ex assessore di Fiera – è l’assenza di un chiaro progetto di come la fusione modificherà i vari assetti istituzionali, territoriali, sociali e patrimoniali. In base ai principi di buona amministrazione sanciti dalle norme (artt. 97 Cost., 1 L.S. 241/1990 e 2 L.P. 23/1992), il Comune che intende avviare un processo di fusione con altri Comuni è tenuto, a monte, alla elaborazione di un progetto che dia conto di cosa succederà in futuro: solo per fare un esempio l’assenza di un allegato alla delibera che spieghi quali siano gli stati patrimoniali e debitori dei singoli comuni che si andranno a fondere è sinonimo di eccessiva fretta nel voler compiere un processo (che è irreversibile) senza sapere dove tale processo porterà.

Terzo e non ultimo punto – conclude Filippi – su cui si è ricorso è l’esclusione dal quorum per la validità del referendum dei cittadini iscritti all’a.i.r.e. (ovvero residenti all’estero) e l’abbassamento del quorum dal 50% come in tutti i referendum al 40%. Questa parte del ricorso non riguarda direttamente la delibera del 3 marzo ma un momento più alto nella democrazia di un paese. In un periodo in cui per cause economiche molti dei cittadini dei nostri comuni sono costretti ad emigrare all’estero in cerca di futuro, stiamo parlando per fare l’esempio di Fiera del 10% dei residenti (50 persone), considerare i residenti all’estero cittadini di serie B il cui voto non vale nella formazione del quorum. E’ allo studio un ricorso specifico per l’abbassamento del quorum al 40% degli elettori. Un argomento così importante come il futuro di un comune non può essere deciso da numeri esigui di votanti”.

>IL RICORSO PRESENTATO ALLA GIUNTA PROVINCIALE

Pronto il ricorso al TAR

Dopo il deposito del ricorso nei giorni scorsi alla Giunta provinciale, Filippi si dice pronto però a percorrere anche la strada del ricorso al Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa del Trentino Alto Adige, “in assenza di accettazione del ricorso alla Giunta o anche di semplice risposta al legittimo quesito” sulla questione.

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