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Futuro ‘verde’, l’Università di Padova ‘riporta’ i boschi selvatici nelle città

E’ titolata a farlo dal momento che già custodisce il più antico orto botanico del mondo

Padova – “Sono felice che le riflessioni sul futuro ‘verde’ delle nostre città che sta portando avanti l’Università di Padova abbiano come teatro il Biodiversity Park del ministero dell’Ambiente, perché proprio a Padova all’inaugurazione dell’Orto Botanico è nata l’idea di promuovere la biodiversità italiana all’interno di Expo”. Così Barbara Degani, sottosegretario al ministero dell’Ambiente, oggi a Expo nell’ambito del Workshop dell’Università di Padova ‘Il ritorno dei boschi nelle aree urbane abbandonate: una nuova risorsa’.

“Dunque uno scambio fruttuoso di idee che oggi continua qui all’interno dell’Esposizione universale – prosegue Degani – L’Università di Padova ha saputo cogliere appieno questa opportunità e oggi lancia altri progetti ambiziosi e originali come quello dei boschi selvatici per riqualificare aree abbandonate all’interno delle città. E’ titolata a farlo custodendo il più antico orto botanico del mondo”.

“Noi italiani dobbiamo essere coscienti del fatto che la biodiversità è da tutelare anche perché tra i beni più importanti che abbiamo va sicuramente annoverato il paesaggio. Viaggiatori, intellettuali, poeti e soprattutto pittori nei secoli hanno subito il grande fascino del cosiddetto ‘Giardino d’Europa’ destinato a fare da cornice ai capolavori d’arte e di storia più celebrati dal mondo. Il paesaggio italiano amplifica la bellezza espressa dal genio e dalla creatività”, sottolinea.

“Apprezzare un paesaggio e volerlo preservare richiede non solo sensibilità, ma anche essere dotati di strumenti culturali e formativi che ne facciano recepire gli aspetti positivi per l’individuo e per la collettività. Ovviamente l’apporto del mondo universitario e di una Università di eccellenza come quella di Padova – conclude – è un punto di partenza fondamentale per questa grande rivoluzione culturale”.

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