Sindaco: “In corso approfondimenti specifici sui dati”
Calliano (Trento) – La Guardia di finanza del Trentino ha avviato un’inchiesta sul legame tra il gioco d’azzardo online e il paese di Calliano. L’indagine segue la pubblicazione dello studio su “La diffusione del gioco d’azzardo nei piccoli Comuni italiani”, elaborato da Cgil, Federconsumatori e dall’Istituto studi sul consumo (Isscon) sulla base dei dati forniti dall’Agenzia delle accise, dogane e monopoli di Stato.
Lo conferma all’ANSA il sindaco di Calliano, Lorenzo Conci, che nei giorni scorsi ha incontrato i vertici della Guardia di finanza di Rovereto, competente per il territorio della Vallagarina. “I militari – ha spiegato Conci – hanno confermato che sono in corso degli approfondimenti specifici sui dati, partendo proprio da quelli dell’Agenzia delle dogane”. Secondo il report di Cgil, Federconsumatori e Isscon, l’abitato di Calliano, che conta poco più di duemila abitanti, è al secondo posto in Italia per scommesse online tra i piccoli Comuni. Mediamente ogni abitante nel 2023 ha giocato 12.749 euro, per un totale di oltre 19 milioni di euro giocati. Dai dati dello studio emerge inoltre come nel paese Trentino le perdite si attestino solo allo 0,4% di quanto giocato.
In breve
I carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) di Trento, assieme agli ispettori dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente (Appa), hanno eseguito il sequestro preventivo di un impianto di recupero rifiuti in località Brianeghe, nel Comune di Mori. Il provvedimento cautelare – informa l’arma – è stato disposto dal gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo della Procura della Repubblica di Trento per violazione alle norme di settore e dell’autorizzazione ambientale provinciale. A quanto emerso dalle indagini, avviate nel 2023, il titolare avrebbe gestito l’impianto di recupero senza rispettare il corretto ciclo produttivo di trasformazione del rifiuto in materiale riciclato, immettendoli sul mercato quali materie prime (End of Waste) grazie ad attestazioni di conformità da tecnici di laboratorio ritenuti dagli inquirenti compiacenti. Al titolare dell’impianto sono contestate anche le emissioni incontrollate in atmosfera, la filtrazione nel suolo delle acque industriali e l’accumulo di rifiuti depositati, pari a 22 volte oltre i limiti autorizzati e fuori delle aree previste.
Un bolzanino 53enne, è stato arrestato da agenti della sezione narcotici della questura per il possesso di un chilo di cocaina. I poliziotti sono intervenuti a seguito di alcune segnalazioni su un andirivieni sospetto in un condominio di via Nicolodi, a Oltrisarco.