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Gli USA spiavano l’Onu e Berlusconi replica: “Ci rido su”

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La pubblicazione – I siti di informazione hanno iniziato domenica sera la pubblicazione dei file. Il New York Times, riportando i documenti di Wikileaks, cita diplomatici americani a Roma che, nel 2009, riferendo dei loro contatti in Italia, parlerebbero di un ‘rapporto incredibilmente stretto’ tra il presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi e il primo ministro russo Vladimir Putin. Nei documenti si definirebbe Berlusconi ‘portavoce di Putin’. Gli americani – riferisce ancora il New York Times – avrebbero parlato anche di regali ‘generosi’ oltre a contratti su questioni energetiche.

I documenti di Wikileaks – Il giornale americano parla anche dell’Afghanistan e specificatamente del fratellastro del presidente Karzai, definito, nei file citati, ‘corrotto e trafficante di stupefacenti’. Sempre secondo il NYT, i documenti di Wikileaks riporterebbero che l’uomo ‘sembra non capire il livello di conoscenza che abbiamo delle sue attività. Dobbiamo monitorarlo attentamente e in modo chiaro, inviandogli un messaggio chiaro’.

Gheddafi e i suoi stili di vita – Il NYT cita documenti anche su Gheddafi: è sempre con la sua ‘infermiera ucraina, voluttuosa bionda’. A proposito del leader libico pubblica un altro documento El Pais secondo cui ‘usa il botulino ed è un vero ipocondriaco che fa filmare tutti i suoi controlli medici per analizzarli dopo con i suoi dottori’.

Il sito francese Le Monde pubblica le anticipazioni di Wikileaks soffermandosi sui rapporti Usa-Iran per quel che riguarda il nucleare. Secondo quanto pubblica il quotidiano francese, l’Iran verrebbe descritto nei documenti Wikileaks una ‘totale dittatura’. Nei file ci sarebbe anche traccia del tentativo di eliminare un presentatore televisivo irano-americano per il quale sarebbe stato reclutato in ‘California un killer per assassinarlo’.

Anche il Guardian va on line con le rivelazioni del sito di Julian Assange: nei documenti si evidenzierebbe che nel luglio del 2009 il dipartimento di Stato americano ordinò di spiare i vertici delle Nazioni Unite.

Il Guardian riporta anche affermazioni dell’incaricata d’affari americana a Roma Elisabeth Dibble che in un documento inviato a Washington avrebbe definito Berlusconi ‘incapace, vanitoso e inefficace come leader europeo moderno’. La Procura di Roma, intanto, esaminerà i documenti per valutare se ci sono gli estremi per violazione del segreto di Stato o violazione di documenti riservati.

I commenti in Italia – Per il ministro degli Esteri Franco Frattini sarà l’11 settembre della diplomazia. L’appello: "Si eviti il gioco al massacro". Secondo il ministro, nella vicenda "certamente non ci sono complotti, non ci sono strategie disegnate a tavolino". Il titolare della Farnesina parla comunque della "enfatizzazione" e afferma ai microfoni del Tg2: "Spero non accada in questo caso, di notizie che oggettivamente sono dannose per l’immagine non solo dell’Italia ma delle relazioni internazionali". "Non diminuiremo certo l’amicizia con gli Stati uniti- afferma il ministro- ma la preoccupazione con cui gli Stati Uniti vivono il momento la dice lunga".

Più netto Lamberto Dini: ‘Ma quale complotto? Ci sono se mai situazioni che si accumulano una sull’altra e potrebbero creare difficoltà al nostro Paese. Aspettiamo cosa verrà fuori da questi documenti’, ma non ‘diamogli eccessiva importanza’. Il presidente della commissione Esteri del Senato ed ex premier non vede complotti internazionali contro l’Italia e invita a non dare troppa importanza ai documenti che verranno diffusi da Wikileaks relativi al nostro paese.

‘Che un ambasciatore possa emettere giudizi negativi su un singolo episodio o su singoli ministri può capitare – ribadisce Dini – ma fino a ora questo non ha fatto correre nessun rischio ai nostri rapporti con gli Usa. Ritengo, quindi, che non dobbiamo dare un’importanza eccessiva a questi dossier riservati, a meno che non ci sia qualcosa di traumatico che, però, non vedo. Aspettiamo, dunque, di vedere cosa viene fuori’.

Secondo Enzo Bianco, già ministro dell’Interno e presidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi di sicurezza, ‘una strategia contro l’Italia che mette insieme il problema rifiuti, le rivelazioni di Wikileaks e il crollo di Pompei è uno scenario fuori dal mondo. Assomiglia ad una trama da thriller di serie B’. ‘E’ un vizio tipico del nostro Paese: quando ci sono problemi non risolti – rileva Bianco – ci deve sempre essere dietro un grande complotto. Il problema è piuttosto quello di una classe dirigente che non trova soluzioni ai problemi che si trova di fronte’.

Intanto, in una nota il consigliere legale del dipartimento di Stato americano, Harold Hongju Koh, ha escluso ogni negoziato con Jullian Assange, il responsabile del sito Wikileaks. La diffusione dei documenti "avra’ gravi conseguenze "e porra’ a rischio le vite di giornalisti, attivisti per i diritti umani e soldati, si legge nel documento ufficiale di Koh.

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