Si vota il 25 settembre. Il Presidente: “Partiti collaborino nell’interesse superiore dell’Italia”
NordEst (Adnkronos) – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver sentito i Presidenti dei due rami del Parlamento, ai sensi dell’articolo 88 della Costituzione, ha firmato il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, che è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, era salito al Colle giovedì mattina per riferire al Presidente della Repubblica, dopo il passaggio in Senato che ha di fatto sancito la fine dell’esecutivo.
Dichiarazione del Presidente #Mattarella dopo la firma del decreto di #scioglimento delle Camere pic.twitter.com/IkMcK80pqa
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La risoluzione Casini al Senato
Sulla quale il premier ha posto la fiducia è passata al Senato con soli 95 voti a favore. I voti contrari sono stati 38 e nessun astenuto. Molto basso il dato sulla presenza in aula: solo 192 senatori, mentre i votanti sono stati 133. Il quorum è stato garantito dalla presenza in aula dei senatori 5Stelle che, tuttavia, non hanno votato. Sono invece usciti dall’Aula i senatori di Lega e Forza Italia che come i pentastellati non hanno votato la fiducia.
Al Quirinale non è però ancora stata fissata un’agenda. Infatti il premier ha intenzione di recarsi anche alla Camera per il dibattito sulle sue comunicazioni. Solo al termine dei lavori dell’Assemblea di Montecitorio, deciderà di recarsi a riferire al Presidente della Repubblica.
A quel punto il Capo dello Stato avrà tutti gli elementi per decidere come procedere. Se aprire eventuali consultazioni oppure se e quando sentire i presidenti del Senato, Elisabetta Casellati, e della Camera, Roberto Fico, per procedere poi allo scioglimento delle Camere.