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IL DIBATTITO/Gruppo ‘Via Nova’ sul “Registro Testamento biologico”

"Il testo, è stato presentato dai consiglieri Bruno Firmani (Idv), Sara Ferrari (Pd) e Mario Magnani (gruppo misto). Sull’esempio della Provincia di Bolzano, che si è attivata diffondendo un dossier informativo ai cittadini, i proponenti, Ferrari Sara (PD), Firmiani Bruno (Idv) e Magnani (gruppo misto) vorrebbero promuovere una banca dati delle dichiarazioni anticipate dei cittadini relative ai trattamenti sanitari in caso di lesioni cerebrali con perdita di coscienza irreversibile a livello provinciale. Pino Morandini (Pdl) è subito intervenuto giustificando che si sta lavorando su una materia di competenza dello Stato e su cui occorre attendere il Parlamento, e non per il fatto vero ed essenziale che su questo tema ci sono molte posizioni.

La consigliera Ferrari (Pd) ha però replicato che lo scopo è solo quello di incoraggiare un approfondimento e di valutare se c’è spazio comunque per un’attivazione della Provincia, anche in forma non legislativa, dopo l’esempio di due amministrazioni comunali trentine, quali Mezzolombardo e Arco, e nell’incertezza sui tempi di attesa di una prossima legge nazionale in materia. Lo stesso capogruppo Luca Zeni (Pd) ha rivendicato al Consiglio Provinciale e alla Commissione la libertà e la scelta di approfondire qualsiasi argomento ritenuto di attualità e importanza sociale. L’assessore Rossi ha ribadito la posizione della Giunta: tema delicatissimo ma non ha certo posto il veto sulle audizioni; si è limitato a ricordare che la legge sul fine vita è una legge dello Stato, fermo restando che quello da i proponenti presentato è semplicemente un’opzione aggiuntiva, non certo un provvedimento che va contro la legge. Nella Commissione si sono delineati favorevoli Pd e gruppo Misto.
Upt e Patt, invece, hanno votato assieme alla Lega e al Pdl: quindi niente audizioni di esperti per discutere dell’argomento.

La cosa grave è che non è stato possibile nemmeno avere la possibilità di audizioni in commissione di figure professionali che ogni giorno sul posto di lavoro affrontano i problemi di pazienti in stato vegetativo. Le medicine sono state pensate per sanare non per prolungare l’agonia delle persone. Chi sceglie anticipatamente, senza obbligare gli altri, di non voler essere tenuto in vita ad ogni costo, anche quando la vita non c’è più, deve avere se non altro la possibilità di dichiararlo.

Queste resistenze non si giustificano: si può decidere di non votare il disegno di legge, ma seguire e capire a fondo la tematica, è un dovere morale personale, prima ancora di esprimere pareri. Imbarazza ancor più il fatto che a votare contro, si siano messi pure gli alleati dell’Upt e del Patt. Queste problematiche devono essere risolte e affrontate, uscendo dalla propria soggettività, per abbracciare e capire soprattutto le famiglie e le persone che vivono queste condizioni e dare loro voce in capitolo".
 

 
Gruppo "Via Nova" Primiero

Categories: NordEst
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