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Il Questore di Rovigo invita cittadini a sistemi di difesa passiva

Zaia: “Lo stato non abdichi al proprio ruolo, governo invii rinforzi contro il crimine”

Rovigo – “Non vogliamo un Paese in cui i cittadini debbano tenere una pistola nel comodino, chiudersi in casa per difendersi, mettere le sbarre alle finestre o spendere migliaia di euro per un sistema d’allarme efficace. Lo Stato non abdichi al proprio ruolo e garantisca sicurezza, non solo con leggi severe ma anche con la garanzia che siano i banditi, una volta catturati, a vivere dietro le sbarre, non la gente perbene costretta a difendersi”.

Il governatore Luca Zaia commenta così le dichiarazioni del Questore di Rovigo, che suggerisce ai cittadini di attivare sistemi di difesa passiva contro i criminali che spadroneggiano nei paesi e in città, prendendo di mira case e negozi particolarmente nel periodo natalizio.

“Comprendo perfettamente lo sfogo del Questore Rosario Eugenio Russo, che coi suoi uomini opera h24 per garantire la sicurezza ai cittadini – aggiunge Zaia -, pur senza forze, mezzi, e con auto datate cui spesso è difficile perfino far rifornimento di benzina. Lo dico da tempo e rinnovo ancora l’appello: caro Governo, sveglia! Lo Stato che vogliamo è quello presente tra la gente, vicino alle sue esigenze primarie, tra cui la sicurezza. Non sia mai che i cittadini debbano difendersi da soli, non solo con sistemi d’allarme, bensì con le armi. Questa non è l’idea di governo del territorio che abbiamo in mente”.

“Mandare subito l’esercito in strada, con azione deterrente; basta depenalizzazioni di reati contro persona e patrimonio; basta Svuotacarceri e indulti – conclude Zaia – I criminali devono sapere che se viene loro in mente di delinquere, di fronte si troveranno le sbarre: non quelle delle abitazioni private costrette a difendere porte e finestre dalle loro incursioni, bensì quelle delle galere, dove resteranno senza sconto alcuno”.

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