Se lo vuoi, lo devi cercare; se ne hai bisogno, te lo devi creare. Immersi in un chiacchiericcio continuo, l’uso che facciamo delle parole non lascia spazio al silenzio.
Anzi, la regola è che più si grida, maggiore è il numero delle persone che si raggiunge. In quanto al gridare, l’essere umano, si sa, è un creativo e ogni “luogo” e occasione – il web in testa – sono buoni per urlare al mondo cosa pensare e cosa fare.
Poca attenzione alle parole che con i pensieri vanno di pari passo e raccontano qualcosa di noi e di come definiamo il mondo. Tutto esternato con un linguaggio approssimativo e non è questione di pedanteria. Forse dei nostri pensieri non siamo così padroni come crediamo… ma possiamo imparare a gestirli, questo sì.
E se ogni tanto mettessimo un punto e a capo? Una pausa di silenzio giova innanzitutto a noi stessi. Crea spazio, le emozioni fluiscono e le parole si riscoprono piene del loro significato. In fondo il linguaggio ci rende umani. Oppure no.
Lo dice bene Vera Gheno, mercoledì prossimo 5 dicembre a Trento presso la libreria Ancora a presentare alle 17.30 il suo ultimo saggio pubblicato da Einaudi, “Potere alle parole. Perché usarle meglio”: “La libertà di una persona passa dalla conquista delle parole”.
Ottimo abbinamento un infuso di eucalipo, lavanda e timo che rischiara la voce messa a dura prova dall’umidità di questo autunno.