C'era grande attesa in Trentino Alto Adige per i risultati delle elezioni regionali in Val d'Aosta. Fra pochi mesi, toccherà infatti anche al Trentino Alto Adige. Dopo la sconfitta di Illy in Friuli e il trionfo leghista in Veneto, emerge un nuovo scenario. Non a caso il Trentino si riorganizza e oltre al varo del Partito democratico previsto il prossimo 8 giugno, scommette su un nuovo partito territoriale, vicino agli autonomisti. Il centrodestra trentino, non riesce invece a trovare un nome che possa unire la coalizione.
In Alto Adige, anche la corazzata Svp si prepara per l'appuntamento elettorale d'autunno. Dopo la prestazione non brillante delle ultime politiche lunedì la stella alpina ha presentato i suoi 35 nomi. Le sue punte di diamenta esaranno: il Landeshauptmann Luis Durnwalder, il ladino Florian Mussner e il segretario di partito Elmar Pichler Rolle.
Le elezioni in Val d'Aosta
Seppur molto legato al panorama locale, in Valle d'Aosta prevale il terzo polo, ossia la coalizione centrista di stampo autonomista guidata dall'Unione Valdotâine. È il responso uscito dalle urne delle elezioni regionali di domenica, tornata che tra i 125mila valdostani vale più delle politiche (l'ente, da solo, amministra un bilancio da 1,7 miliardi).
La coalizione composta da Union, Stella Alpina e Fédération Autonomiste ha ottenuto il 61,94% delle preferenze (in totale ha votato il 74,3%, in calo di tre punti). Molto più indietro la cordata di centrosinistra composta da Pd-Arcobaleno e VdA Vive-Renouveau che si sono fermati a quota 27,39%, così come il Pdl, al 10,6%.
Il sistema elettorale della Regione autonoma, in vigore dall'estate scorsa, prevede che sia il Consiglio Valle a decidere il nuovo presidente. Ma le preferenze accordate ai singoli consiglieri saranno determinanti: non ci sarà probabilmente un Caveri-bis, più probabile sembra invece la designazione dell'ex senatore ed ex presidente della Giunta regionale Augusto Rollandin, tra i consiglieri più votati.