Approvato dalla Giunta provinciale il numero di immobili da sottoporre a bonifica entro un anno
Trento – Amianto: i siti censiti in provincia di Trento nel 2014 sono stati 1426, oggi di questi 201 sono già stati bonificati, 592 sono invece gli immobili da sottoporre a bonifica entro un anno, 146 quelli per i quali è già stata presentata dichiarazione di inizio attività, infine 487 gli immobili per i quali è prevista la sola rivalutazione periodica dell’indice di degrado. Questo è, attualmente, il quadro completo della situazione in Trentino: proprio oggi la Giunta provinciale ha approvato il numero degli immobili contenenti amianto in provincia, distinguendoli a seconda degli interventi necessari: “L’obiettivo è arrivare ad un territorio libero da amianto – spiega l’assessore alla salute e politiche sociali, Luca Zeni – In tal senso la Provincia autonoma di Trento non solo ha recepito la normativa che prevede il censimento di tutto l’amianto presente sul territorio nazionale, ma ha anche colto questa opportunità per facilitarne l’eliminazione attraverso l’adozione di misure di sostegno per la rimozione e lo smaltimento. Incentivando la bonifica, abbiamo superato la normativa nazionale: fin dal 2013 infatti, la Giunta provinciale ha stabilito i criteri per la concessione di contributi, da allora sono state avviate all’incirca 500 bonifiche all’anno”.
Censimento degli immobili contenenti amianto
2009-2010: l’amministrazione provinciale, di concerto con Azienda sanitaria e Appa, avvia la prima mappatura sistematica delle coperture in cemento-amianto: attraverso l’analisi di riprese aeree (tecnica Mivis) si individuano le coperture per le aree più densamente popolate della provincia; complessivamente le coperture sospette di essere in cemento-amianto censite fra il 2009 e il 2010 sono 3.872;
2011: la Giunta provinciale stabilisce di proseguire il monitoraggio, integrando il gruppo interistituzionale di lavoro già costituito, e approva le Linee Guida per la definizione dell’indice di degrado delle coperture, che considera diversi parametri fra cui non solo lo stato di conservazione e l’anno di posa, ma anche la vicinanza di obiettivi sensibili quali scuole, ospedali, centri di aggregazione;
2012: la Giunta fissa le priorità d’intervento nei siti inquinati e si dà avvio al completamento della mappatura;
2012-2014: si effettua il censimento avvalendosi in parte di ulteriori riprese aeree e in parte attraverso la pianificazione di una serie di sopralluoghi affidati all’Azienda sanitaria. In totale si effettuano 4505 sopralluoghi che portano al risultato di 1426 siti reali con presenza di coperture in amianto, ai proprietari dei quali è stata data comunicazione dell’indice di degrado;
2013: la Giunta approva i criteri per la concessione dei contributi;
2014: la Provincia invia una comunicazione a tutti i Comuni per avere un loro riscontro rispetto ai dati della mappatura rilevati;
2015: la Giunta approva il numero degli immobili contenenti amianto pari a 1426 (il numero è riferito ai singoli proprietari quindi per immobili che hanno in condivisione lo stesso tetto il numero viene replicato per ogni proprietario), classificandoli in: immobili da sottoporre a bonifica entro un anno (592), immobili per i quali è già stata presentata dichiarazione di inizio lavori (146) e immobili per i quali non è prevista la sola rivalutazione dell’indice di degrado (487);
dal 2010 ogni anno vengono bonificati tramite rimozione circa 400/500 siti all’anno, e contemporaneamente vengono segnalati all’attenzione della Provincia nuove richieste di sopralluoghi per verificare siti con presenza sospetta di amianto;
Periodicamente le strutture provinciali competenti interloquiranno con i Comuni per aggiornare la situazione di bonifica dei siti già noti ed integrare la mappatura con altre situazioni verificate.
Amianto: caratteristiche
L’amianto (o asbesto) è un minerale largamente utilizzato in passato nella costruzione e nelle coperture degli edifici (in particolare tra il 1960 e il 1985), spesso per ottenere isolamento termico, acustico o a scopi antincendio. Dal 1992 la legge ha vietato qualsiasi ulteriore installazione, commercializzazione, utilizzo e vendita di materiali contenenti amianto.
L’amianto può trovarsi in matrice compatta (all’interno di un substrato resistente) o in matrice friabile, in Trentino quest’ultimo è presente in modo molto limitato e i siti notificati sono comunque sotto controllo se non già bonificati. I materiali in matrice compatta sono invece molto più diffusi: basti pensare alle coperture in cemento amianto usate per tetti o tettoie (in genere del tipo ondulato) o ai rivestimenti in vinilamianto di pavimenti.
Rischi per la salute
Le fibre di amianto inalate possono causare gravi malattie, in particolare, ma non solo, a carico dell’apparato respiratorio. L’amianto è un agente cancerogeno. La migliore raccomandazione in presenza di amianto è di non allarmarsi inutilmente, senza però ignorare il problema sottovalutandone il rischio. Per questo è importante individuare le zone in cui è presente, sorvegliandone le condizioni e proteggendo tutte le persone che possano avere a che fare con esso. Quando il materiale è in buone condizioni e non viene manomesso è molto improbabile che esista un pericolo apprezzabile di rilascio di fibre di amianto. Ci sono invece situazioni in cui diventa necessario procedere alla bonifica.
I materiali compatti (che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere solo con l’ausilio di attrezzi meccanici) come il cemento-amianto o il vinilamianto hanno nulla o scarsa probabilità di liberare fibre se non alterati o non degradati. Per altri materiali definiti “friabili” la probabilità di rilascio di fibre è più elevata.
Per il cittadino
L’amianto presente negli edifici non è di per sé “fuori legge”, ma deve essere sottoposto a precisi controlli. Per legge il proprietario deve garantire che il materiale sia mantenuto in condizioni “di sicurezza”, riducendo al minimo la possibilità di rilascio di polveri e fibre di amianto che espongano a rischio le persone (lavoratori, inquilini, vicini, utenti, cittadini).
Le operazioni di bonifica devono essere effettuate solo da imprese specializzate iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali alla categoria 10. Eventuali smaltimenti di materiale contenente o contaminato da amianto devono avvenire in siti e per tramite di trasporti autorizzati. Rimozioni eseguite scorrettamente possono aumentare il rischio di malattia delle persone esposte o creare un rischio laddove non esisteva attraverso una contaminazione ambientale.
INCENTIVI PER LA RIMOZIONE
Contributi
Sono concessi per la sola rimozione e smaltimento di coperture in cemento amianto di edifici situati nel territorio della Provincia autonoma di Trento
Domande di contributo
Agenzia Provinciale per l’incentivazione delle attività Economiche (APIAE), via Solteri 38, 38121 Trento, tel 0461 499400 fax 0461 499401, pec: apiae.contr.prominv@pec.provincia.tn.it
Sul sito: www.modulistica.provincia.tn.it è presente l’apposita modulistica
Chi può fare domanda
Soggetti privati (proprietari dell’immobile o amministratori del condominio) in possesso dell’apposito documento di classificazione con attribuzione del relativo indice di degrado “ID” rilasciato dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari.
Classificazione
La classificazione si ottiene con richiesta di sopralluogo rivolta a:
Azienda provinciale per i servizi sanitari – Dipartimento di prevenzione, viale Verona, 38123 Trento, tel. 848 806806 – fax 0461 904571, pec: apss@pec.apss.tn.it
La modulistica è disponibile nel sito aziendale www.apss.tn.it.
Indice di degrado
per valori ID da 0.01 a 50 si rinvia a nuova valutazione successiva da effettuare con periodicità triennale;
per valori ID da 50,01 a 70 la bonifica va effettuata entro tre anni;
per valori ID oltre 70 o in presenza di danni evidenti che interessano almeno il 10% della superficie la bonifica va effettuata entro 12 mesi.
Spese ammesse a contributo
Quelle riguardanti i lavori di rimozione e relativo smaltimento di coperture in cemento amianto, eseguiti da imprese specializzate iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali alla categoria 10, nei limiti delle spese massime previste dai criteri.
Misura del contributo
40% della spesa ammessa per siti con indice di degrado ID fino a 50,00 punti;
55% della spesa ammessa per siti con indice di degrado ID oltre 50,00 e fino a 70,00 punti;
70% della spesa ammessa per siti con indice di degrado ID oltre 70,00 punti.
In allegato opuscolo e slides
Per approfondimenti: www.trentinosalute.net