NordEst

In piazza, tutti i colori del Trentino

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E' stata una festa di colori, nonostante il brutto tempo. Quattromila persone per l'organizzazione, duemila per le Forze dell'ordine hanno vivacizzato una giornata di pioggia nel centro di Trento.

Nel corteo c'erano l'Arcivescovo  Monsignor Luigi Bressan, il governatore trentino Lorenzo Dellai, il presidente della Cooperazione Diego Schelfi e delle Acli Arrigo Dalfovo, il sindaco di Trento Alberto Pacher e molti assessori comunali, i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil.

Alla manifestazione di Trento, hanno partecipato però anche don Vittorio Cristelli, don Ivan Maffeis, Vincenzo Passerini e molti politici di centrosinistra. Le associazioni e la gente comune, sono stati i veri protagonisti di questa sfilata di bandiere, con cartelli che inneggiavano anche alla diversità e molti cittadini stranieri che si ritengono ormai trentini a tutti gli effetti.

I giovani del Centro Sociale Bruno hanno organizzato una manifestazione parallela che si è poi ricongiunta con quella principale dopo aver dato voce ai cosiddetti "diversi": omosessuali, trans, clandestini. Una risposta alle paure innescate dalla Lega, hanno detto gli organizzatori. Vincenzo Passerini, ha ricordato che sono oltre 33mila gli stranieri in provincia di Trento. "Se dovessero mancare – ha sottolineato dal palco -, industria, agricoltura e turismo sarebbero messe in crisi".

E' stato lanciato un forte messaggio di unità da piazza Cesare Battisti, dopo il corteo partito da piazza Duomo. Un segnale chiaro di integrazione, che è arrivato prima di tutto da coloro che vivono il Trentino da stranieri, ma che vogliono sentirsi trentini giorno dopo giorno, con i diritti e i doveri di chi costruisce questo territorio. 

I promotori dell'iniziativa: Ruggero Purin, Nicola Ferrante, Ermanno Monari, Arrigo Dalfovo, Diego Schelfi, Alessandro Martinelli, Diego Giacometti, Donata Borgonovo Re, Piergiorgio Bortolotti, Miriam Carretta, Vittorio Cristelli, Fatima El Barji, Magdalena Luca, Vincenzo Passerini. Tra i promotori dell'iniziativa anche il politico trentino Walter Micheli, scomparso nei giorni scorsi, al quale è stato dedicato questo momento, con uno striscione che lo ricordava.

Guarda il nostro Speciale sulla manifestazione con gli interventi di:

Vincenzo Passerini e una rappresentante degli immigrati in Trentino Lorenzo Dellai – Presidente giunta provinciale Trento; Diego Schelfi – Presidente della Cooperazione trentina; Arrigo Dalfovo – Presidente Acli trentine e i sindacalisti Purin (Cgil), Monari (Uil) e Ferrante (Cisl).

L'intervento integrale di Vincenzo Passerini

Anche la Lega a sbirciare in Piazza Battisti 

Prima dell'arrivo del governatore Dellai, verso le 19, si è visto in piazza Cesare Battisti anche l'onorevole leghista Maurizio Fugatti che ha precisato di "trovarsi li per caso, ma di essere convinto che il Carroccio proseguirà nelle sue iniziative". Nessun politico invece dei maggiori partiti di centrodestra, solo Ivo Tarolli per l'Udc a fare la differenza, il quale ha precisato che "l'immigrazione non è Belzebù". Un chiaro segno politico, che pesa più di molte dichiarazioni.

La manifestazione 

Un chiaro "no" dai gruppi che hanno aderito, alle ronde leghiste e alle iniziative di intolleranza che arrivano dai gruppi più estremi. Un manifesto dal titolo emblematico "Uguali nei diritti uguali nei doveri" sottoscritto da Sindacati, Acli, Cooperazione, Difensore civico, Punto d'Incontro, mondo universitario e personalità di spicco della società trentina. 

Si è trattato di un'iniziativa pubblica di cittadinanza, lungo le vie della città, per testimoniare l'impegno di tanti per la convivenza, a favore del dialogo e del rispetto reciproco. Insieme dicono gli organizzatori, "Per dire che le paure non vanno alimentate ad arte, ma affrontate con il coraggio di chi sa che dalle sfide più difficili si esce più consapevoli di un destino comune". 

Il manifesto della giornata (Trentino, comunità aperta)

"Le donne e gli uomini che vivono e lavorano in questa terra hanno fondato il proprio benessere sociale e civile, sull'etica del lavoro, della solidarietà e sulla cultura dell'accoglienza. E' stato così verso le persone arrivate da altri Paesi, spesso fuggendo da condizioni drammatiche e comunque alla ricerca di un futuro migliore, anche quando la nostra terra viveva momenti di difficoltà economiche, oggi in gran parte superate.

In Trentino l'accoglienza è praticata quotidianamente da singoli cittadini, da associazioni laiche e religiose ed ha sempre legato la dimensione dell'incontro e del confronto tra culture al comune rispetto delle regole su cui è fondato il nostro vivere civile. Oggi, purtroppo, si comincia a respirare un'aria pesante.

Sta crescendo la paura. Sta crescendo tra chi affronta le difficoltà quotidiane nella solitudine, tra chi non si sente protetto di fronte ai rapidi cambiamenti che attraversano l'economia e la società. La paura si sta trasformando in rancore, in ostilità contro persone ridotte a categorie: lo straniero, l'immigrato, il "diverso". C'è chi punta ad alimentare questi sentimenti in modo strumentale.

Siamo preoccupati per questa possibile deriva. Siamo preoccupati perché non ci nascondiamo le difficoltà che dovremo affrontare per rafforzare i ponti di quell'integrazione che non si conquista mai una volta per tutte. Dopo giorni di disorientamento, sentiamo crescere in molti la voglia di reagire, di riaffermare, in maniera composta e civile, i valori della fratellanza, dell'uguaglianza e della solidarietà. Ci rivolgiamo a tutti coloro – singoli cittadini, associazioni, partiti e istituzioni – che hanno a cuore il destino della nostra comunità. C'è bisogno di tanti momenti visibili di incontro, di dialogo, di conoscenza".

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