Politica romana e milanese nella bufera in queste ore
Roma/Milano (Adnkronos) – Raffaele Marra, ex vice capo di gabinetto del Campidoglio e ora alla guida del Dipartimento Personale, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo di via in Selci per corruzione nell’ambito di un’inchiesta della procura di Roma. Al centro dell’inchiesta ci sarebbero fatti legati alla compravendita di una casa Enasarco. In Campidoglio questa mattina sono state effettuate nuove perquisizioni.
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Nella stessa inchiesta che ha portato all’arresto per corruzione di Marra, è stato arrestato anche il costruttore Sergio Scarpellini.
Corruzione per funzione: è l’accusa contestata a Raffaele Marra e, sotto il profilo del concorso, anche a Sergio Scarpellini, con riferimento all’acquisto da parte di Marra di un appartamento dell’Enasarco pagando una parte del costo con denaro proveniente tramite assegni circolari da Sergio Scarpellini.
Gip: “Tra i due rapporto viziato” – Avrebbe utilizzato 367mila euro dell’imprenditore Sergio Scarpellini per acquistare l’attico ex Enasarco poi intestato alla moglie, Raffaele Marra, l’ex braccio destro della sindaca di Roma Virginia Raggi, arrestato oggi per corruzione. Marra, scrive il gip nell’ordinanza di custodia cautelare, “riceveva indebitamente per l’esercizio dei poteri e delle funzioni inerenti agli incarichi, utilità economiche consistenti nella messa a disposizione della somma di 367.850 euro impiegata per l’acquisto dell’immobile a Roma, in via Prati Fiscali intestato alla moglie a mezzo della consegna degli assegni di 250mila euro e 117mila euro emessi il 25 giugno 2013” e tratti dal conto di Sergio Scarpellini.
Tra i due indagati, scrive il gip nell’ordinanza di custodia cautelare, c’era un “rapporto ‘viziato'” sin “dal 2009 quando Marra, direttore del dipartimento patrimonio e casa del comune di Roma, promette di acquistare un immobile a un prezzo certamente di favore (circa 500.000 euro in meno di appartamento identico) e prosegue con il medesimo tenore, nel giugno 2013 quando lo Scarpellini mette a disposizione del pubblico funzionario due assegni per acquistare l’appartamentio in via dei Prati Fiscali assicurandogli così una cospicua utilità”. Dagli accertamenti fatti durante l’indagine non è risultato che il denaro sia stato restituito.
RAGGI – “Abbiamo sbagliato e di questo mi dispiace, nei confronti dei cittadini, del M5S e di Grillo”. Lo ha affermato la sindaca di Roma Virginia Raggi parlando in conferenza stampa dopo l’arresto di Marra (qui l’intervento integrale). “L’amministrazione va avanti“, ha continuato sottolineando: “Lavoriamo senza sosta, andiamo avanti con serenità”.
Vertice M5S con Grillo, Raggi rischia
L’ORDINANZA – Sussiste “un concreto e attuale pericolo di reiterazione di condotte delittuose analoghe a quelle accertate e ciò ancor più in considerazione del ruolo in concreto attualmente rivestito da Marra all’interno del Comune di Roma, dell’indubbia fiducia di cui egli gode, da parte del sindaco Virginia Raggi, quale emerge dall’esposto presentato da Carla Romana Raineri, dopo le dimissioni da Capo di Gabinetto del Comune di Roma”. E’ quanto scrive il gip Maria Paola Tomaselli nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato all’arresto di Marra e del costruttore Sergio Scarpellini. “Nonostante la campagna di stampa che pure si è registrata in suo sfavore – scrive il gip – non è stato esautorato, ma è stato nominato direttore del dipartimento organizzazione e risorse umane del Comune”.
Il PRECEDENTE – Dalle indagini su Raffaele Marra, a quanto si apprende, è emerso un analogo episodio risalente al 2009 sempre con soldi di Scarpellini, ma questo episodio non è perseguibile in quanto prescritto.
SUMMIT CON GRILLO – Riunione all’hotel Forum di Roma tra Beppe Grillo e il drappello di parlamentari M5S, tra cui Roberto Fico, Roberta Lombardi e Luigi Di Maio. Presenti all’incontro anche tre consiglieri del Campidoglio, tra questi il capogruppo Paolo Ferrara. “Qualsiasi cosa verrà decisa vi verrà comunicata. Il Movimento ne esce sempre bene“, ha detto la senatrice Paola Taverna, allontanandosi dall’albergo a due passi dal Campidoglio.
M5S – “Ci tengo a dire a nome della forza politica del Movimento 5 Stelle che vedo qui 8 consiglieri, compreso il presidente del Consiglio metropolitano, calmi e composti. Non mi pare di scorgere alcun nervosismo nei loro comportamenti“. Così il presidente dell’Assemblea Capitolina, Marcello De Vito, rispondendo all’intervento di un consigliere che durante la seduta della Città Metropolitana dedicata al bilancio aveva fatto riferimento al nervosismo dei consiglieri M5S e all’assenza della sindaca Virginia Raggi in aula, alludendo agli eventi delle ultime ore che hanno portato all’arresto di Marra.
Fico: “Arresto Marra gravissimo, ora decidiamo linea M5S”
“Aspettiamo il lavoro della magistratura, il problema non c’è. Marra non è un politico, è un esponente tecnico, lo sostituiremo come è giusto che sia“. Così il capogruppo del M5S in Campidoglio Paolo Ferrara sull’arresto del capo del Dipartimento Personale di Roma Capitale, interpellato dalla stampa a margine della seduta del Consiglio Metropolitano.
“C’è un dirigente dell’amministrazione che è accusato di reati. C’è la magistratura che opera e in cui abbiamo piena fiducia. Ma si tratta del corpo amministrativo del Comune non del corpo politico”. Così l’assessore alla Cultura di Roma, Luca Bergamo. Alla domanda se quella di Raffaele Marra sia stata una scelta sbagliata, ha aggiunto: “Con il senno di poi si può dire qualsiasi cosa, la scelta è stata fatta senza avere queste notizie”.
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Il caso di Milano
Expo, Sala indagato si autosospende. Opposizione: “Faccia il sindaco o lasci” /Video
A Milano, il sindaco si autosospende dopo le notizie di stampa su inchiesta Expo 2015. “Apprendo da fonti giornalistiche che sarei iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla Piastra Expo. Pur non avendo la benché minima idea delle ipotesi investigative, ho deciso di autosospendermi dalla carica di Sindaco, determinazione che formalizzerò domani mattina nelle mani del Prefetto di Milano”. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha annunciato attraverso una nota, diffusa nella tarda serata di ieri, l’intenzione di autosospendersi dalla carica di Primo Cittadino a seguito delle indiscrezioni di stampa che lo vorrebbero indagato per l’inchiesta Expo 2015 per corruzione e turbativa d’asta sull’appalto della cosiddetta piastra dei sevizi. Sala è atteso nella mattinata di oggi in prefettura per la formalizzazione del provvedimento.
Le ipotesi mosse dall’accusa a carico del sindaco di Milano sarebbero di concorso in falso ideologico e falso materiale. L’iscrizione del nome di Sala nel registro degli indagati sarebbe scaturita dopo l’avocazione, da parte della Procura generale di Milano, del fascicolo che la procura milanese intendeva chiudere con un’archiviazione. Un mossa che il gup Andrea Ghinetti ha respinto consegnando i faldoni di indagine al sostituto pg Felice Isnardi.
L’elenco degli indagati dell’indagine che sembrava destinata a terminare con un nulla di fatto contava cinque persone: Piergiorgio Baita, Antonio Acerbo, Ottaviano ed Erasmo Cinque e Angelo Paris. A questi, oggi, si aggiungono anche le iscrizioni fatte dalla Procura generale.