Si prospetta un nuovo braccio di ferro tra comunità islamica trevigiana e comune. Il gruppo di musulmani residente nella zona di Treviso, ha chiesto infatti di poter pregare anche la domenica, non solo il venerdì nel piazzale di Monigo.
I rappresentanti della comunità, fanno inoltre sapere che non sono intenzionati a pagare le multe elevate lo scorso venerdì. Sempre dal Trevigiano, arriva però la singolare notizia di Casier, dove la chiesa sarà restaurata anche con i fondi raccolti fra gli islamici. Molti Trevigiani, sono inoltre convinti che vada rispettata la libertà di religione, ma che le preghiere debbano essere limitate ai luoghi privati e non alle zone pubbliche.
I controlli e la tensione di venerdì scorso
Attimi di tensione venerdì nel Trevigiano per la preghiera dei Musulmani, fortunatamente archiviati senza scontri, ma con molte polemiche. Musulmani in azzurro, con magliette dell'Italia del calcio, tricolori, inno di Mameli. E' successo a Treviso dove il vicesindaco Giancarlo Gentilini, noto alle cronache per le sue uscite "non politicamente corrette", ha negato il parcheggio di Monigo per la preghiera del venerdì. Gli islamici della zona, una folla di centinaia di persone, non hanno obbedito al vicesindaco "sceriffo" e si sono presentati al parcheggio lo stesso accompagnati da bambini, mogli e da alcuni rappresentanti del centrosinistra.
A Trento, nuovi attimi di tensione tra leghisti e centri sociali durante un incontro organizzato dal partito sulla sicurezza. Il centro sociale Bruno è intervenuto con cartelloni e striscioni di protesta. Sul posto sono intervenute anche le forze dell'ordine, evitando nuovi scontri.
I controlli delle forze dell'ordine a Treviso
Alla preghiera del venerdì di Treviso, si sono presentati una decina di mezzi fra carabinieri, polizia e vigili urbani. Il parcheggio di via Cisole a Treviso era blindato per la presenza di una cinquantina di musulmani, bambini compresi, guidati da Abderhamane Kounti che faceva indossare a tutti la maglia degli azzurri, facendo suonare l'Inno di Mameli. Un modo diverso dal solito, per dichiararsi italiani a tutti gli effetti.
La tensione scoppia con le multe
La tensione della giornata è esplosa quando i vigili hanno chiesto ad Ahmid Fourdaous, di seguirli all'unità mobile per notificargli le multe per occupazione abusiva di suolo pubblico.
I Musulmani, non hanno steso i tappeti a terra come fanno di solito per non essere denunciati per occupazione di suolo pubblico. Dopo un po', i vigili urbani sono intervenuti per identificare i presenti facendo nascere la protesta degli italiani i quali hanno chiesto di essere identificati a loro volta come i musulmani. La manifestazione si e' conclusa senza incidenti ma con varie prese di posizione dal mondo politico, che non sono destinate a placarsi rapidamente.