Utile strumento per ottimizzare il risparmio energetico
Trento – È online la mappa geotermica del Trentino. Il lavoro, presentato durante un convegno tecnico alla Fondazione Bruno Kessler (FBK) di Trento, è frutto del progetto GEOTERM e consente di valutare dove sul territorio trentino sia più conveniente installare le pompe di calore geotermiche, sistemi che consentono di soddisfare interamente e in ogni stagione dell’anno i fabbisogni di riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria degli edifici.
Il risultato è stato raggiunto grazie alla collaborazione fra l’Unità ARES (Applied Research on Energy Systems) di FBK, il Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova e il Servizio Geologico della Provincia autonoma di Trento.
“Con il progetto GEOTERM”, spiega il responsabile di ARES (FBK), Luigi Crema ”la Fondazione Bruno Kessler ha fornito un contributo alla valutazione del potenziale della geotermia nel contesto della provincia di Trento, sia dal punto di vista della risorsa energetica del sottosuolo sia per quanto riguarda le tecnologie più interessanti e adatte ai casi specifici”.
“Nel corso dei lavori”, sottolinea il ricercatore di ARES (FBK) Diego Viesi “per l’intera provincia di Trento sono stati analizzati e cartografati l’assetto microclimatico, i fabbisogni di riscaldamento, le caratteristiche idrogeologiche e termofisiche del sottosuolo e il potenziale di geoscambio. Il tutto al fine di una efficiente progettazione”.
Il progetto GEOTERM
Il progetto GEOTERM si propone di valutare l’idoneità e le potenzialità della Provincia di Trento ad ospitare diffusamente impianti di geoscambio a pompa di calore per la climatizzazione e di fornire, in forma cartografica, i risultati del lavoro. La nuova cartografia geotermica provinciale, disponibile in modalità WebGIS, rappresenta un valido strumento progettuale, nonché per lo sviluppo responsabile e sostenibile di questa tecnologia.
Normative sempre più stringenti stanno indirizzando la progettazione energetica degli edifici nuovi o sottoposti a ristrutturazioni rilevanti verso il progressivo incremento nell’integrazione delle fonti rinnovabili. In base al Dlgs 28/2011 dal 1° gennaio 2017 gli impianti di produzione di energia termica devono essere progettati e realizzati in modo da garantire il contemporaneo rispetto della copertura, tramite il ricorso ad energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili, del 50% dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento. Per gli edifici pubblici gli obblighi di integrazione sono incrementati del 10%.
Le pompe di calore geotermiche rappresentano una soluzione economicamente attrattiva e possono essere applicate pressoché ovunque, consentendo il trasferimento di calore da e verso il sottosuolo, con elevata efficienza energetica e in modo da soddisfare interamente, in ogni stagione dell’anno, i fabbisogni di riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria.