«Un parlamento che non decide e nasconde la testa sotto la sabbia», prosegue Fistarol, «non è all’altezza del suo compito. Il referendum dei Comuni bellunesi separatisti così come il problema che essi sottolineano della sperequazione esistente tra Belluno e le Province autonome contermini richiede assunzione di responsabilità dello Stato e delle istituzioni. Invece a livello statale come a livello regionale hanno deciso di non decidere».
Secondo il senatore di Verso Nord, comunque, la vicenda «dovrà trovare rapidamente una soluzione, anche e soprattutto per rispettare le migliaia di cittadine e cittadini lamonesi che hanno espresso la loro opinione nelle forme previste dalla Costituzione».
Gli amministratori locali infuriati – Dalla patria del fagiolo cadono i fulmini su Roma per quella che il sindaco Vania Malacarne, il leader referendario Renzo Poletti, ma anche il primo cittadino di Sovramonte, Federico Dalla Torre ritengono una pugnalata alla schiena, o meglio la dimostrazione che i politici, almeno alcuni, preferiscono non prendere posizione.
La decisione della Camera dei deputati di ritirare il documento a un passo dalla votazione è un dietrofront che fa male a tutta la popolazione locale.
Duro il leader referendario Renzo Poletti: «Più che deluso sono arrabbiato perché la politica non dà le risposte che deve dare, sfugge al suo compito che è quello di votare. Si capisce che lo scopo è affossare la legge, seppellita tra le carte mentre il Governo cambierà, senza voler rischiare vicino alle elezioni. E noi ci troviamo a terra, comunque non molliamo di certo. Farò di tutto per ripresentare la proposta, altrimenti passeremo al disegno di legge ordinario, incalzando ancora di più».
- In breve dalla Valsugana: