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Prade (Trento) – Pubblichiamo integralmente la lettera inviata al Comune di Canal San Bovo dalla nostra lettrice.
“Vorrei iniziare questa mail con la poesia di Corrado Govoni: “Un cimitero”.
Nel cimitero che ha l’aspetto d’una gran casa
con un solo muro che gira tutto attorno,
(senza tetto perché i poveri morti
possan godere ancora un poco d’aria
e la vista del cielo turchino
nella lor triste vita solitaria)
è tanto il verde e l’erba è cosi densa
che camminando si lascia un sentiero
come in un prato,
con tanti fiori che quasi si pensa
d’essere in un magnifico giardino abbandonato.
La commovente confusione!
l papaveri con le rose,
l fiordalisi con i cardi, e tra le ortiche
il dente di leone con le barbane,
il fiore che si spegne con un soffio…
Cosi diversi e cosi belli!
Solo qui dentro tutti son fratelli.
I cimiteri, non sono solo luoghi di dolore, bensì scrigni dove viene custodita la memoria collettiva; luoghi di pace, di continuita’, di speranza di vita ultraterrena. La nostra vallata non si trova immersa “nel cuore verde del Trentino”? Quindi, come tale, il binomio: cimitero e verde è fondamentale. Il verde, sinonimo appunto di: speranza; con i suoi fiori, colori e profumi inebrianti che fanno compagnia alle tombe, non può essere sacrificato e preferito ad una distesa di terra marrone; brulla e scarna. Non trovare più il verde dell’erba; le belle viole e fiori colorati che nascevano ai bordi delle lapidi, mi ha dato tristezza; come se avessi perso un qualcosa a cui tenevo. Certa che la mia preghiera venga ascoltata”.
Laura Buratti