Si è svolta a Riva del Garda, l’Assemblea 2024 di Confindustria Trento:“Industria per lo sviluppo: un’impronta 5.0 per il Trentino”, nel corso della quale è stato presentato il risultato del lavoro svolto a partire dal 2021 nell’ambito del progetto “Duemilatrentino – Futuro Presente”. Ecco chi è il nuovo presidente
di GianAngelo Pistoia
Ziano di Fiemme (Trento) – A Riva del Garda si è tenuta l’assemblea generale dell’associazione, che ha dato il via libera alla squadra di presidenza che attuerà da palazzo Stella a Trento, la “corporate governance” per i prossimi 4 anni. Il nuovo presidente è Lorenzo Delladio (presidente e Ad La Sportiva) che riceve il testimone da Fausto Manzana.
“La Sportiva”: fare impresa in montagna
“La Sportiva” è l’azienda trentina leader mondiale nella produzione di scarpette d’arrampicata e di scarponi per l’alta montagna. Fondata nel 1928 dal calzolaio Narciso Delladio di Tesero è ancor oggi di proprietà della famiglia fiemmese Delladio.
Ha sede a Ziano di Fiemme ai piedi delle Dolomiti e opera nel settore delle calzature “outdoor” da oltre novant’anni con l’obiettivo di fornire il miglior prodotto possibile a chi va in montagna in qualsiasi modo e a ogni latitudine. Il range di prodotti, comprende infatti scarponcini da trekking, scarponi d’alta quota e da spedizioni “himalayane”, scarpette d’arrampicata e calzature da “mountain running”. L’azienda è entrata anche nel settore degli scarponi da scialpinismo e nel mercato dell’abbigliamento tecnico invernale e estivo, grazie a prodotti innovativi realizzati con le migliori tecnologie e materiali disponibili sul mercato.
“La Sportiva”, la cui sede principale produttiva si trova proprio a Ziano di Fiemme in Trentino, al di fuori dei grandi distretti industriali calzaturieri italiani, è distribuita quasi a livello globale. L’azienda della famiglia Delladio è oggi un “player” globale nel settore “outdoor”, presente in oltre 75 mercati al mondo e con una quota export che supera l’85%, pur mantenendo ben salde le proprie radici tra le montagne del Trentino con un forte attaccamento al territorio, alle persone che ne fanno parte e con grande responsabilità sociale e ambientale. «Riguardo alla “svolta green” – afferma Lorenzo Delladio in una recente intervista rilasciata al sito web “montagna.tv” – come azienda siamo già all’ennesimo bilancio di sostenibilità, un documento prezioso nel quale si trovano tutte le nostre iniziative che vanno in questa direzione.
Stiamo realizzando dei prodotti che sono creati con materiali riciclati, inoltre ritengo che sostenibilità significhi anche qualità e quindi progettare prodotti che durino a lungo nel tempo e non debbano essere continuamente sostituiti. Abbiamo anche creato una nuova linea di articoli, come le scarpe da running, che prima non potevano essere risuolati mentre ora lo sono: in questo modo si offre una seconda e una terza vita al prodotto. Per quanto riguarda l’abbigliamento stiamo sviluppando un servizio di riparazione e daremo la possibilità di visitare il laboratorio di questa parte dell’azienda a chi lo desidera – precisa Lorenzo Delladio e prosegue –“La Sportiva” ha dimostrato capacità di adattamento al cambiamento mantenendo costante la propria crescita.
Questa è stata la ricetta vincente: perseverare e voler mantenere questa realtà all’interno della Val di Fiemme, anche se è complesso fare industria a mille metri ci ho sempre creduto e ho avuto delle risposte positive da parte del territorio.
Un’altra componente importante è stata l’opportunità di creare e pensare a prodotti per la montagna stando in montagna, quindi lasciarsi contaminare da ciò che ci circonda. Se guardo ora fuori dalla finestra vedo solo abeti e montagne e i ragazzi della ricerca e sviluppo hanno la stessa visione: in questo senso siamo facilitati nel nostro lavoro.
Se fossimo in una città si potrebbe lavorare meglio sotto certi punti di vista, come la logistica, ma sarebbe tutta un’altra cosa senza questo contorno. A proposto ragazzi che lavorano in azienda desidero ringraziare pubblicamente i miei figli che a “La Sportiva” ci sono rimasti – chiosa Lorenzo Delladio – Giulia e Francesco sono cresciuti “a pane e scarpe”, hanno seguito le orme delle tre generazioni precedenti ma non era scontato, avrebbero potuto scegliere altre strade e l’azienda non avrebbe avuto continuità.
Per questo dico sempre che siamo fortunati come azienda ad avere due ragazzi giovani che con la loro passione hanno voluto dare seguito a questa avventura. Quando mi capita di parlare agli studenti delle università dico loro di fare quello che si sentono, e allo stesso modo i miei figli non sono stati forzati nelle loro decisioni, sono entrati in azienda dal basso. La meritocrazia comanda quindi se meriti vai avanti, altrimenti rimani nelle seconde o terze linee: i titolari dell’azienda non è detto che debbano essere quelli che comandano, il consiglio di amministrazione è una cosa, l’operatività manageriale è un’altra. È importante che i giovani facciano esperienze all’estero, ma credo sia fondamentale che poi ritornino in Italia e in Trentino, c’è bisogno di talenti. La Val di Fiemme è piccola e abbiamo difficoltà a importare menti, se sono presenti sul territorio è importante tenerle ben strette per il futuro.
Per quanto attiene il futuro, spesso mi viene chiesto qual è la “mission” di “La Sportiva” per i prossimi anni – puntualizza Lorenzo Delladio e spiega – Non mi interessa che “La Sportiva” faccia chissà quali fatturati e diventi sempre più grande. È importante crescere per essere in grado di reinvestire soprattutto sulle persone, per dare vitalità e dinamicità alla visione dell’azienda. Al momento stiamo crescendo enormemente, ma più che per una nostra precisa volontà per un rimbalzo del mercato dovuto alla pandemia, quando tanti nuovi appassionati si sono approcciati al mondo dell’“outdoor”.
Noi siamo piccoli rispetto alle grandi multinazionali e dobbiamo sopravvivere: l’unico modo che abbiamo per farlo è essere molto più dinamici rispetto a loro e anticipare i tempi. Se io ho un’idea so che può essere realizzata nel giro di poco tempo, mentre alcuni dei nostri competitor hanno tempi decisionali molto più lunghi e complessi. Il mercato richiede delle novità ma la nostra forza è stata spesso anche quella di anticipare le esigenze del consumatore. Al momento inoltre stiamo cercando di diversificarci ulteriormente».
Chi è Lorenzo Delladio
Classe 1955, Lorenzo Delladio nasce in una famiglia di imprenditori: suo nonno Narcisio fonda nel 1928 l’azienda “Calzoleria Sportiva”. Suo padre, Francesco, segue le orme familiari e negli anni Cinquanta apre l’azienda al mercato italiano e internazionale cambiando il nome in “La Sportiva”.
Alla fine degli anni Settanta anche Lorenzo entra nell’azienda del nonno ed è grazie a una sua intuizione che il marchio aumenta di popolarità. Così Lorenzo Delladio rammenta l’episodio: «Ho fatto il servizio militare presso il Centro di Addestramento Alpino della Polizia a Moena. Un mio istruttore, per comodità, arrampicava anziché con i tradizionali scarponi con delle scarpe da pallacanestro che però si rompevano sempre. Mi chiese se “La Sportiva” riusciva a produrre una calzatura in pelle, più robusta e morbida da utilizzare durante l’addestramento in montagna. Finita la leva ho chiesto a mio padre Francesco se era possibile esaudire questa richiesta. Sono nate così le scarpette comode, leggere e resistenti da arrampicata, le persone hanno smesso di usare gli scarponi e hanno iniziato a scalare divertendosi di più e “La Sportiva” ha cambiato la storia dell’alpinismo».
Lorenzo Delladio, diplomatosi ragioniere a Bolzano è entrato in azienda a spron battuto, prima nel settore commerciale e poi “step after step” fino a ricoprire la carica di amministratore delegato e presidente dell’azienda di famiglia. A Lorenzo Delladio nel 2021 è stato conferito il “premio imprenditore dell’anno in consumer e retail di Ernest&Young”, ideato per celebrare le eccellenze produttive più capaci di contribuire allo sviluppo dell’Italia con questa motivazione: “per la lungimiranza che lo ha portato a trasformare un piccolo laboratorio artigianale in un marchio globale che coniuga altissime performance e prestazioni con il design e lo stile italiano”. Lorenzo Delladio ha saputo creare valore, con spirito innovativo e visione strategica, contribuendo alla crescita dell’economia, dimostrando coraggio, innovazione e trasformazione in un momento altalenante per l’economia mondiale.
Ricordando quel felice evento Lorenzo Delladio chiosa: «È stata una grande emozione, un premio che è frutto del lavoro di una vita: di mio nonno Narciso, di mio padre Francesco, e di tutte le persone che hanno lavorato in “La Sportiva” e senza le quali non sarebbe stato possibile raggiungere quel traguardo. È un premio alla carriera dell’azienda. Credo anche che la parola chiave del mio insegnamento come imprenditore per le nuove generazioni sia perseveranza: portare avanti un progetto, un’idea, un obiettivo. Talvolta si può anche sbagliare e quindi è importante saper cambiare e intraprendere un altro percorso, ma se una persona vuole conseguire un certo traguardo deve crederci fino in fondo e andare avanti.
È chiaro che all’inizio anch’io ho cominciato quasi da zero: quando trent’anni fa ho preso in mano l’azienda da mio padre era una piccola realtà con venticinque dipendenti e fatturava due milioni di euro. Adesso, secondo l’ultimo bilancio di sostenibilità 2023, “La Sportiva” ha un fatturato di 165 milioni di euro e ha venduto un totale di 1,91 milioni di calzature, di cui il 26% in Nord America. Sono quasi 700 le persone che lavorano per la nostra azienda. A Ziano di Fiemme, su 34mila metri quadrati di stabilimento, i dipendenti sono più di 500 fra operai, impiegati e intermedi. Abbiamo altresì acquisito la “Meet Italia” di Volpago del Montello con 187 dipendenti. Poi abbiamo una cinquantina di collaboratori in giro per il mondo nei nostri negozi monomarca.
Mi preme rimarcare che oltre 400 dipendenti provengono dalla Val di Fiemme, che è molto piccola. Quindi quasi ogni famiglia ha un suo componente all’interno dell’azienda e questo significa un grande dovere sociale da parte mia. La mattina, quando apro “bottega”, me lo sento sulle spalle questo dovere sociale, ma lo porto volentieri.Inoltre sono fautore della sostenibilità ambientale. Facciamo industria a mille metri di quota nel cuore delle Dolomiti. Mi piace definirmi “imprenditore di montagna”, ma proprio per questo bisogna restituire ad essa la fortuna che ci dona».
Chi pensa che Lorenzo Delladio sia un industriale tutto “azienda e famiglia” però si sbaglia. Lui stesso precisa: «Sono appassionato di rally e di competizioni in automobile. Mi piace molto, sciare, fare alpinismo e arrampicare. Per scalare sulle falesie mi avvalgo anche dei consigli di due amici e “brand ambassadors” di “La Sportiva: Adam Ondra e Manolo. Ho anche un pensiero ricorrente e riguarda il progetto “Outdoor Paradise” al Passo Rolle che proposi alcuni anni fa. Sebbene non sia stato realizzato, constato che ancora oggi molti ne parlano e un po’ alla volta stanno mettendo in pratica iniziative simili. Vediamo se ora, che i miei figli Giulia e Francesco mi hanno relegato un po’ in disparte nella gestione quotidiana di “La Sportiva”, riuscirò a riprenderlo in mano insieme ad altri miei interessi e a restituire al territorio trentino quello che abbiamo tolto occupando questa parte della Val di Fiemme».
Questo è Lorenzo Delladio: imprenditore poliedrico e versatile, sportivo per passione, ambientalista “sui generis”, idealista nel turismo sostenibile e da oggi presidente di Confindustria Trento.