Sono già sette gli arresti domiciliari e altrettanti gli obblighi di dimora notificati con l’accusa di fatture false e appalti distorti
Bruxelles – Il Commissario Ue all’Ambiente risponde all’interrogazione dell’eurodeputato Andrea Zanoni: la Commissione indagherà sul nuovo accordo sul progetto del Mo.S.E. Zanoni: “Bruxelles è anche al corrente dell’indagine della Magistratura. Vediamo di fare luce su questo scandalo di infrazioni, conflitti d’interesse e arresti vari”
“La Commissione valuterà le implicazioni del nuovo accordo al fine di verificarne la coerenza con il requisito concordato con le autorità italiane alla chiusura della procedura d’infrazione, dell’indipendenza dell’organismo di controllo”. E’ la risposta del Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik all’interrogazione di Andrea Zanoni eurodeputato ALDE e membro della commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, per la possibile violazione degli indirizzi comunitari sul monitoraggio indipendente della realizzazione del progetto Mo.S.E. (scippato all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ISPRA a vantaggio della Regione Veneto ) e della sorveglianza sulle misure volte a limitarne l’impatto ambientale.
“Spetta alle autorità italiane garantire la piena attuazione delle misure di mitigazione e compensazione del progetto che sono state concordate. Tuttavia, nel caso ricevesse informazioni circostanziate secondo cui le condizioni in base alle quali è stata chiusa la procedura d’infrazione non sono state rispettate, essa s’informerà presso le autorità italiane”, aggiunge il Commissario Ue riferendosi alle possibili violazioni della Direttiva “Habitat” 92/43/CEE, archiviata solo perché le autorità italiane avevano proposto misure per limitare l’entità dei danni agli ecosistemi e per compensare l’impatto dell’opera.
Potočnik fa anche sapere a Zanoni che “la Commissione è a conoscenza dell’indagine giudiziaria” di luglio scorso che ha condotto agli arresti domiciliari di ben 7 persone. L’eurodeputato ha così commentato: “Adesso vediamo se Bruxelles farà un po’ di chiarezza sullo scandalo che ha investito il progetto del Mose, tra infrazioni, conflitti d’interesse e arresti vari. Per quanto mi riguarda, continuerò a stare al fianco di cittadini, comitati e associazioni preoccupati per questa grande opera e per tutte le conseguenze che ne possono derivare. In attesa dei risultati delle indagini in corso da parte della Magistratura dalle quali potrebbero emergere anche nomi di politici d’eccellenza, vediamo se il nuovo accordo rispetta gli standard ambientali europei nell’interesse di Venezia e dei suoi cittadini”.
A metà luglio 2013, al termine delle indagini, il Nucleo di Polizia Giudiziaria di Venezia ha eseguito 14 provvedimenti restrittivi che hanno visto coinvolti il Consorzio Venezia Nuova e altre società consorziate impegnate nei lavori di costruzione del Mo. S.E.
Sono stati sette gli arresti domiciliari e altri sette gli obblighi di dimora notificati nelle 140 perquisizioni effettuate dalle Fiamme gialle. Tra gli arrestati, Giovanni Mazzacurati, già Presidente e Direttore Generale del Consorzio Venezia Nuova, dimessosi lo scorso 28 giugno, e Pio Savioli, Consigliere del Consorzio Venezia Nuova. Le accuse sarebbero quelle di fatture false (che ammonterebbero a sei milioni di euro) e appalti distorti. Sono scattati gli arresti domiciliari per Federico Sutto, dipendente del Consorzio Venezia Nuova; Roberto Boscolo Anzoletti, rappresentante legale della Lavori Marittimi e Dragaggi Spa; Mario Boscolo Bacheto, Amministratore di fatto della Cooperativa San Martino; Stefano Boscolo Bacheto, Amministratore di fatto della Cooperativa San Martino; e Gianfranco Boscolo Contadin (detto Flavio), Direttore Tecnico della Nuova Co.ed.mar.
Il 15 luglio 2008, la Commissione aveva chiesto che le attività connesse al monitoraggio della realizzazione del progetto Mo.S.E. fossero poste sotto la responsabilità di un ente indipendente rispetto a quello direttamente o indirettamente coinvolto nell’esecuzione dei lavori. Con l’Accordo di Programma dell’11 dicembre 2008 intercorso tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti – Magistrato delle acque di Venezia e Regione del Veneto si individuava tale ente nell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). Il 21 gennaio 2013, con un nuovo accordo, veniva revocato l’incarico all’ISPRA, stabilendo contestualmente che a subentrare nelle relative funzioni fosse la Regione Veneto e, in particolare, l’Unità di Progetto Coordinamento Commissioni VAS-VINCA-NUVV. Tale ente fa parte della Segreteria regionale per le Infrastrutture del Veneto e, quindi, non risponde al requisito di indipendenza richiesto dalla Commissione.