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L’Università di Trento tra i primi posti in Italia per qualità della ricerca

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Un ottimo risultato dovuto all’impegno dell’Università e al sostegno della Provincia

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Trento – Grande soddisfazione per il riconoscimento della qualità della ricerca dell’Università di Trento, l’ha espressa, a margine dei lavori della Giunta provinciale, l’assessora provinciale Sara Ferrari. “Questo risultato – ha detto – ci riempie di soddisfazione e al contempo ci chiama alla responsabilità di un costante e straordinario impegno, sia finanziario che di indirizzo condiviso, per mantenere questo livello di eccellenza. Condividere con lo Stato il sostegno a questa preziosa realtà accademica significa produrre valore e qualità anche per il nostro territorio”.

Nella seconda Valutazione della qualità della ricerca, diffusa dall’Agenzia nazionale per la valutazione della ricerca e dell’università, l’ateneo trentino si conferma al vertice tra le università statali e sesto nella classifica generale che include anche le scuole e gli istituti superiori di ricerca. Un risultato, ha sottolineato l’assessora Ferrari, di grande prestigio e che invita a proseguire nell’investimento in un settore, quello della ricerca e dell’innovazione, che caratterizza le politiche di sviluppo della Provincia autonoma di Trento.

Soddisfazione anche da parte del rettore Paolo Collini: «Leggiamo in questa lusinghiera valutazione un risultato corale per il nostro Ateneo. Un apprezzamento indiretto per gli sforzi compiuti negli ultimi anni, sia sul fronte degli investimenti pubblici, sia per quanto riguarda l’impegno individuale e la motivazione che i ricercatori e le ricercatrici del nostro Ateneo mettono nel loro lavoro quotidiano. Questo riconoscimento deriva anche da buone politiche di reclutamento del personale docente e ricercatore che l’Ateneo ha messo in campo negli ultimi anni. Tutto questo è stato possibile anche grazie a rapporti fruttuosi e sempre più stretti con la Provincia autonoma, che ha investito nell’Università di Trento. Ci auguriamo che questa scommessa possa continuare con la stessa efficacia anche negli anni a venire».

 

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