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Dolomiti, magie di ghiaccio nel torrente Cismon: strane forme danzano sull’acqua (VIDEO)

Si tratta di un fenomeno naturale che si manifesta solo in determinate condizioni e  con temperature molto basse, creando delle strane forme di ghiaccio, degne di un vero artista

di Ervino Filippi Gilli

Primiero (Trneto) – Se in giornate particolarmente fredde attraversando il Torrente Cismon lungo la passerella che porta ai Giardini Clarofonte vi scappasse l’occhio nell’alveo del torrente, notereste galleggiare alcune forme che a prima vista potrebbero sembrare “pizze bianche”. Chiaramente non lo sono ma è un fenomeno naturale che si manifesta solo in determinate condizioni.

Due sono i fattori che innescano il processo: le basse temperature e la rotazione dell’acqua a valle della piccola cascatella. Affinché il processo avvenga è necessario che la temperatura dell’aria sia inferiore ai – 4°C; temperature più alte come quelle registrate nei giorni successivi al 3 marzo non sono sufficienti ad innescare il processo di congelamento che avviene attorno ad un nucleo che può essere una foglia od altro. I quasi -5°C registrati il primo di marzo alla stazione termometrica di Fiera di Primiero erano sufficienti a favorire il congelamento del materiale in sospensione nella pozza a valle della cascatella.

All’effetto della temperatura deve essere aggiunto un secondo fenomeno: la rotazione della corrente a valle della cascatella. Il perché si verifichi questo moto circolare è spiegabile solo con la presenza della barra di ghiaia che delimita la pozza riducendo la larghezza dell’alveo a valle della stessa. Visto che l’acqua normalmente scorre più velocemente al centro che sulle parti esterne della sezione del torrente – ma questo è un fenomeno consueto dovuto alla scabrezza della sponda – e che la barra di ghiaia precedentemente ricordata riduce la larghezza della sezione creando una concentrazione del flusso, si crea una zona in cui il deflusso non può passare ed è costretto a tornare indietro innescando in tal modo il moto rotazionale.

La rotazione imposta dall’acqua in movimento fa sì che i vari blocchi ghiacciati sfreghino uno contro l’altro non permettendo la formazione di angoli ma facendo assumere a questi nuclei di solidificazione la forma circolare che potete vedere. Se uno di questi blocchi si avvicina troppo alla sponda si ferma congelandosi contro l’ostacolo: il fenomeno può ripetersi fino a quando o tutti i dischi sono bloccati (ed allora il moto rotazionale della sola acqua continua sotto la superficie ghiacciata) o qualche elemento non riesce a superare l’area di moto circolare entrando nel flusso della corrente che lo trasporterà verso valle.

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