dal sito è possibile scaricare il modulo da utilizzare per eventuali segnalazioni di danni.
L’assessore alla protezione civile del Comune, Adis Zatta, è a disposizione per eventuali ulteriori informazioni presso la sede comunale.
Il primo tragico bilancio – Un primo bilancio dei danni causati dal maltempo in provincia di Belluno, parla di cinque milioni di euro. Almeno tre sarebbero da ricondurre solo agli interventi sulle strade. La voragine di Busche – nella foto di centrometeodolomiti – è un esempio concreto di quanto è accaduto e forse poco valutato anche dai media nazionali.
Nel bellunese è stato di calamità naturale, per il disastroso San Martino che passerà alla storia per i danni causati dalle forti piogge. Riaperta anche la ferrovia lungo la linea Padova-Calalzo (prosciugate le stazioni di Alano, Santa Giustina, Feltre e Sedico che erano finite sott’acqua).
Ad Agordo c’era preoccupazione anche allo stabilimento Luxottica, con 60 metri di argine del Cordevole che sono saltati a valle della fabbrica, a Valcozzena, senza interessare però la struttura.
Veneto strade è intervenuta nei punti critici riuscendo a ripristinare il traffico con dei bypass temporanei. Riaperta la Sp1 Madonna del Piave a Fontanelle. Il crollo del ponte sul Terche e il materiale riversato nelle acque del torrente non hanno intaccato il ponte sul quale corre la strada provinciale.
Percorribile nuovamente anche il tratto di Sinistra Piave nella variante di Lentiai e la galleria di Segusino, più a sud lungo la Sp1 bis, al confine con la provincia di Treviso. Il comune di Mel è stato uno dei più colpiti con il crollo del ponte sul Terche.
Tra i problemi maggiori: rimane la voragine – forse causata da infiltrazioni d’acqua – che domenica sera s’è aperta sulla carreggiata di immissione al ponte di Busche. In queste ore molte le auto in colonna per ore e code chilometriche da Feltre.