Il tesoriere della Fondazione Coscioni ha accompagnato la signora 69enne in una Clinica di Basilea in Svizzera
NordEst – Marco Cappato si è recato mercoledì alla stazione dei carabinieri di via Fosse Ardeatine a Milano per autodenunciarsi. Il tesoriere della Fondazione Coscioni si è presentato presso la caserma di Milano Centro dopo aver accompagnato la signora Elena in una Clinica di Basilea in Svizzera.
La donna di 69 anni della provincia di Venezia era affetta da una grave patologia oncologica.
“Voglio ringraziare il marito e la figlia di Elena per la fiducia e la vicinanza di queste ore”, sono state le prime parole di Cappato dopo essere giunto davanti alla caserma dei carabinieri di Milano Centro per autodenunciarsi.
Mi sono appena autodenunciato ai Carabinieri per l’aiuto fornito a Elena.
La discriminazione violenta contro le persone malate non è stata superata nelle aule parlamentari. Spero possa accadere in quelle di tribunale. #LiberiFinoAllaFine— Marco Cappato (@marcocappato) August 3, 2022
“Cinque anni fa in questa stessa caserma dei carabinieri ero andato a raccontare le modalità dell’aiuto a dj Fabo”, ha ricordato Cappato aggiungendo: “Da lì è iniziato un percorso giudiziario che ha portato alla legalizzazione dell’ aiuto al suicidio in Italia ma solo per un tipo di malati”.
“Il Parlamento – ha sottolineato il tesoriere dell’Associazione Coscioni – avrebbe potuto subentrare in questi anni, la Corte Costituzionale lo ha chiesto a più riprese, cinque anni fa non c’è stata nessuna risposta da parte del Parlamento, della politica, dei capi, dei grandi partiti di questo paese. Ci è stato impedito – ha concluso Cappato – dalla corte costituzionale presieduta da Giuliano amato di decidere sulla legalizzazione dell’eutanasia”.
Questa è la frontiera tra Svizzera e Italia. Domattina a Milano mi autodenuncerò per l'aiuto che ho fornito alla signora Elena, che ha scelto di interrompere le proprie sofferenze. In Svizzera è legale. In Italia rischio 12 anni di carcere. pic.twitter.com/CQzSt7IBE2
— Marco Cappato (@marcocappato) August 2, 2022
L’ultimo videomessaggio di Elena
Nel suo ultimo video messaggio aveva dichiarato: “Sono sempre stata convinta che ogni persona debba decidere sulla propria vita e debba farlo anche sulla propria fine, senza costrizioni, senza imposizioni, liberamente, e credo di averlo fatto, dopo averci pensato parecchio, mettendo anche in atto convinzioni che avevo anche prima della malattia. Avrei sicuramente preferito finire la mia vita nel mio letto, nella mia casa, tenendo la mano di mia figlia e la mano di mio marito. Purtroppo questo non è stato possibile e, quindi, ho dovuto venire qui da sola”.
— Marco Cappato (@marcocappato) August 1, 2022
“Elena aveva ricevuto la diagnosi di microcitoma polmonare a inizio luglio 2021. Da subito i medici le avevano detto che avrebbe avuto poche possibilità di uscirne, dopo tentativi di cure, le è stato detto che c’erano pochi mesi ancora di sopravvivenza, con una situazione che, via via, sarebbe diventata sempre più pesante”, spiegava ieri in una nota l’associazione Coscioni dopo aver annunciato la morte della donna.