Il presidente Yanukovich non cede: “Colpo di Stato”
Kiev – (Adnkronos/Ign) – La Rada vota un provvedimento per le dimissioni del capo di Stato e per la convocazione di elezioni presidenziali il 25 maggio. Lui resiste: “In atto colpo di stato”. Obama-Putin:”Attuare subito l’accordo”. La figlia di Tymoshenko a Roma: “Ue vigili”. ‘Europa aiutaci’, ucraini a Roma manifestano davanti ambasciata (VIDEO).
L’accordo firmato
Il presidente ucraino, Viktor Yanukovych, e i leader dell’opposizione hanno firmato l’accordo per mettere fine alle violenze e fare uscire il Paese dalla gravissima crisi politica. L’intesa prevede elezioni presidenziali anticipate, riforma costituzionale e formazione di un governo di unità nazionale. In un comunicato in cui non precisa la data della consultazione, il capo dello Stato ha annunciato “l’avvio della procedura in vista di una presidenziale anticipata”. Approvata, come previsto dall’accordo, anche la legge che ripristina la Costituzione del 2004 e quindi un maggior equilibrio dei poteri fra Parlamento e presidente.
Per tutta la mattinata i rappresentanti Ue hanno negoziato con le opposizioni. Alla fine, il ministro degli Esteri tedesco, Frank Walter Steinmeir, e il suo omologo polacco, Radoslaw Sikorski, hanno ottenuto il via libera all’accordo con il governo da parte dell’opposizione. Il ministero di Berlino ha confermato poco dopo con un tweet l’ok della piazza Maidan alla firma dell’accordo. “Dopo i colloqui con i ministri degli Esteri tedesco e polacco Steinmeier e Sikorski il Consiglio civico di Maidan ha deciso di incaricare i leader dell’opposizione di firmare l’accordo”.
L’intesa non sembra piacere però alla Russia, che giudica troppo morbido l’atteggiamento di Kiev. Vladmir Lukin, inviato del presidente Vladimir Putin per mediare i colloqui, si è rifiutato di firmare il documento finale sull’accordo per chiudere la crisi e, secondo quanto riporta l’agenzia Interfax, “si prepara a tornare presto a Mosca”.
Gli attivisti dell’opposizione intanto in mattinata sono tornati in Piazza Indipendenza e secondo la polizia alcuni manifestanti avrebbero aperto il fuoco contro le forze dell’ordine tentando di avanzare in direzione del Parlamento.
Dal governo ai vertici militari si registrano nuove defezioni. Volodymyr Rybak, il presidente della Rada, il Parlamento ucraino, ha formalmente firmato la risoluzione approvata la notte scorsa che condanna le recenti violenze ed ordina alle truppe ed alla polizia di rientrare nelle loro basi.
Il vice capo di Stato maggiore ucraino, il generale Yuriy Dumanskyy, ha annunciato le proprie dimissioni giustificandole con il fatto che “l’esercito viene trascinato in un conflitto civile”.
L’intesa è arrivata dopo una vera e propria giornata di guerra civile nel centro di Kiev in cui, secondo fonti dell’opposizione e mediche, si sono registrati almeno un centinaio di morti e diverse centinaia di feriti. Il ministero della Sanità ucraino ha fornito un bilancio ufficiale di almeno 77 morti da martedì.
Appello del Papa – Anche il Papa è tornato a lanciare un appello per la fine delle violenze. “In Ucraina, cessi prontamente ogni azione violenta e si ristabiliscano la concordia e la pace” ha detto Francesco esprimendo “speciale apprensione per il drammatico evolversi della situazione in Ucraina”.