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Maxi operazione di acquisizione Conad – Auchan, il confronto entra nel vivo

Lo confermano i sindacati che seguono le trattative

NordEst – Entra nel vivo il confronto al ministero dello Sviluppo Economico sulla maxi operazione di acquisizione Conad/Auchan che complessivamente coinvolge circa 18mila lavoratori diretti. Lo conferma una nota dei sindacati di categoria, che dopo in ordine alla tempistica e alle modalità del subentro.

Come era ampiamente prevedibile, la parte più performante della rete commerciale di Auchan e Sma – al netto dei 33 supermercati siciliani che passeranno al Gruppo Arena – sarà conferita, a valle della formalizzazione del closing, ~alle cooperative di sistema che a loro volta daranno in gestione ad imprenditori locali consorziati i singoli punti vendita, com’è già avvenuto in passato in occasione di analoghe operazioni di acquisizione che hanno coinvolto Conad (Billa e Finiper). La firma conclusiva del subentro, contrattualmente prevista entro fine ottobre; per i rappresentati di Conad andrebbe sensibilmente anticipata.

Il passaggio gestionale dei punti vendita avverrà sotto forma di una suddivisione di carattere regionale e vedrà coinvolte le 7 cooperative del sistema Conad (che diventeranno 6 per la fusione di Nordiconad con Conad Tirreno prevista dal 1° ottobre 2019 e che, con la realizzazione del progetto di riorganizzazione reso pubblico da Conad nei mesi scorsi, dovrebbe concludersi con la creazione di 4 cooperative nei prossimi anni). Com’è noto, le prassi gestionali di Conad prevedono solo in maniera marginale la gestione diretta in capo alle cooperative dei singoli negozi e quale forma ordinaria il conferimento di rami aziendali agli imprenditori consorziati, spesso provenienti dai ranghi dei lavoratori dipendenti dalla stessa Conad.

Per il segretario nazionale della Fisascat Cisl Vincenzo Dell’Orefice: «Siamo di fronte ad un passaggio molto delicato in quanto i tempi che le parti hanno previsto per il closing, visto l’andamento involutivo che Auchan e Sma lamentano, potrebbero essere troppo lunghi. Occorre evitare in primo luogo la dispersione dei volumi dei ricavi e di ingenerare presso i lavoratori e la clientela l’idea di una fine per consunzione. In particolare – ha aggiunto il sindacalista – occorre velocizzare il subentro di chi intende acquisire di modo che si possa contestualmente avviare un necessario confronto finalizzato al riposizionamento strategico della rete vendita, che allo stato attuale sembra abbandonata al suo destino».

Dell’Orefice ha espresso l’auspicio che: «Conad condivida con i sindacati un minimo comune denominatore in termini di regole che possa governare le relazioni industriali in questo processo e nella complessa fase di riorganizzazione che attende il perimetro commerciale oggetto dell’operazione, in quanto, a valle di questo iter, per organico coinvolto, fatturati sviluppati e mercati territoriali raggiunti, analogamente a ciò che già esiste in altri settori, Conad potrebbe configurarsi come l’operatore di sistema della grande distribuzione organizzata italiana».
«Per Fisascat Cisl, alla luce di questo significativo processo di ricomposizione, appare del tutto ozioso disquisire circa il rischio di fare della rete Auchan Sma uno spezzatino», ha concluso Dell’Orefice.

«Siamo perfettamente consapevoli del fatto che Conad sia lo spezzatino, intendendo con questa espressione manifestare un giudizio di fatto e non di valore – ha puntualizzato il sindacalista – nel senso che questa specifica e peculiare forma associativa fra imprenditori costituisce, nell’ambito della distribuzione commerciale, un’eccezione che, nei tempi difficili della crisi si è dimostrata vincente e che tende, sulla base del coinvolgimento di un numero importante di consorziati, a ridistribuire il rischio di impresa su una pluralità di soggetti associati».

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