Indagine partita da Gorizia. Opere pubbliche costruite utilizzando materiali difformi
L’inchiesta ipotizza turbative d’asta tra le imprese coinvolte per effetto di pratiche collusive, ma anche frodi nella realizzazione di ponti, viadotti, cavalcavia, sottopassi, gallerie, piste aeroportuali costruite utilizzando materiali difformi da quelli dichiarati.
Sono circa 150 le gare d’appalto per la realizzazione o la manutenzione di opere pubbliche che sarebbero state alterate e sulle quali sono in corso le verifiche della Guardia di Finanza e della procura di Gorizia.
Tra queste, secondo quanto si apprende, anche alcune riguardanti opere e strade da realizzare nelle zone dell’Italia centrale colpite dal terremoto del 2016 tra cui la Tre Valli Umbre.
Le verifiche degli uomini delle Fiamme Gialle si concentrano sulle gare indette in tre anni, dal 2015 al 2018.
Nessun pericolo sicurezza
“Non ci sono pericoli dal punto di vista della sicurezza”, e “assolutamente non sono state registrate infiltrazioni mafiose”, inoltre, è “escluso al momento anche il coinvolgimento di politici”. Lo ha assicurato il procuratore capo di Gorizia, Massimo Lia, rispondendo a domande alla conferenza stampa convocata sull’operazione Grande Tagliamento della GdF.
Le opere oggetto di indagine “non sono tutte concluse, e non ci sono provvedimenti di blocco o sequestri di cantieri, di lavori”.