Sono undici in tutto i fermati. Sulla vicenda in mattinata si è riunito a Trento il Comitato per l’Ordine e la sicurezza. Provvedimento immediato l’aumento della sorveglianza in città. Da parte dei sindaco Ianeselli la richiesta di allontanare dal territorio chi si è reso protagonista di questo episodio. Il sindaco Ianeselli: “I responsabili vanno allontanati dalla città”
Trento – L’ipotesi su cui si indaga è quella di un regolamento di conti tra minorenni tunisini ospiti della residenza Fersina e maggiorenni marocchini in lista d’attesa, che già in passato avevano provato a entrare abusivamente nelle camerate.
La maxi rissa tra nordafricani è scoppiata venerdì sera a Trento, con due feriti lievi. Il motivo sarebbe da ricercare nelle dinamiche, a volte violente, anche tra persone della stessa nazionalità, per ottenere un posto letto nelle strutture di assistenza. La prima chiamata è arrivata attorno alle 20.50: un cittadino ha segnalato la violenza tra due gruppi di stranieri – circa 30 persone – in piazza Duomo con bottiglie e coltelli ma quando polizia, carabinieri e guardia di finanza sono arrivati sul posto non hanno trovato nessuno perché si erano spostati.
Gli operatori sono poi andati in piazza Venezia per poi entrare nel parco, dove è stato notato un gruppo di persone che saliva in direzione di via Venezia. I carabinieri hanno invece seguito il gruppetto che, scendendo su via Venezia, ha cercato di dileguarsi in direzione via della Cervara, mentre le Volanti hanno seguito un secondo gruppetto di persone, circa quindici, che salivano in direzione via delle Cave. Qui i fuggitivi hanno lanciato oggetti contro gli operatori per poi allontanarsi.
Altri stranieri sono stati nel frattempo segnalati nei pressi del locale “Dorian Gray” così le pattuglie hanno percorso viale Bolognini, via Marsala, via San Pio X. via V. Veneto per poi giungere in via Cauriol ed accedere al “Giardino F.lli Bernardi” dove alcuni sono stati notati e fermati dai carabinieri. Nel frattempo in via delle Cave dei residenti hanno segnalato due persone ferite, probabilmente responsabili degli scontri avvenuti poco prima nella stessa via: un tunisino di 20 anni in possesso di richiesta di protezione internazionale che ha detto di essere stato aggredito da ragazzi di origini marocchine e un altro tunisino di 17 anni, sprovvisto di documenti, trovato dai soccorritori su un balconcino di un’abitazione dove c’erano anche numerosi cocci di bottiglie.
Intanto la volante, insieme alla pattuglia dell’Ufficio immigrazione, si è recata alla Residenza “Fersina”, in via al Desert, dove erano stati segnalati alcuni soggetti introdotti all’interno. Sul posto anche i carabinieri che hanno fermato 4 marocchini, presunti partecipanti alla rissa. Sono stati denunciati come disposto dal pm di turno. Alle 12 è previsto un punto in prefettura per analizzare quanto accaduto. Uno degli aspetti su cui si cercherà di intervenire sarà la richiesta alle strutture di accoglienza e alla Provincia di separare i richiedenti ospitati in base alla nazionalità per scongiurare faide etniche.
In breve
Una ciaspolatrice impegnata in una gita nella zona di Monte Alto, nella frazione di Fleres di Dentro, è caduta sabato lungo un pendio per circa 300 metri, morendo sul colpo. Si chiamava Rita Aschbacher, era un 59enne di Lappago, frazione di Selva dei Molini, e lavorava all’ospedale di Brunico. La sorella che era con lei ha avvisato i soccorsi, giunti sul posto con l’elicottero Pelikan 2 e il soccorso alpino, ma per l’escursionista non c’era ormai più nulla da fare.
Paracadutista dell’esercito residente a Brunico trovato folgorato sabato in provincia di Potenza. Si chiamava Riccardo D’Angeli, 41 anni, arrampicatore e paracadutista dell’esercito di origini romane, è stato trovato morto a Campomaggiore. Nel pomeriggio di sabato 30 dicembre il ritrovamento del corpo dopo che una squadra di vigili del fuoco era giunta nei pressi di una pala eolica che segnalava un malfunzionamento elettrico. Proprio alla base dell’infrastruttura giaceva il corpo senza vita di D’Angeli, morto – da una prima ispezione del cadavere – per folgorazione.
In Trentino calano i reati: nel 2023 ne sono stati denunciati poco più di 13mila, il 10% in meno dell’anno precedente, il 12 rispetto al 2019, pietra di paragone per l’epoca pre-Covid. Dai furti alle rapine il trend in discesa è omogeneo, con qualche vistosa eccezione, come il 100% degli episodi di spaccio in più registrati a Rovereto, segno che la domanda di droga continua ad essere alta. Ed eccezioni – per il commissario di governo Santarelli – sono state anche casi che hanno colpito l’opinione pubblica, come gli omicidi Fait e Setti a Rovereto: “Dopo quegli episodi i colpevoli sono stati subito assicurati alla giustizia”. Annunciati controlli intensificati nelle città e nelle principali località turistiche, durante il Capodanno.
La Corte dei Conti di Trento richiede il rimborso di quasi 5,5 milioni di euro a funzionari di alto livello della Regione in relazione a presunte irregolarità nella digitalizzazione e nel sistema informatico degli uffici catastali e del catasto della regione Trentino-Alto Adige. L’indagine coinvolge 19 persone, tra ex e attuali alti funzionari e cariche della Regione Trentino-Alto Adige e delle due amministrazioni provinciali.