NordEst

Monumenti fascisti: infuria la polemica in Alto Adige

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"Sui cosiddetti relitti fascisti vogliamo trovare una soluzione condivisa"’ ha detto il governatore altoatesino Luis Durnwalder, ribadendo il via libera avuto da Roma sullo spostamento del bassorilievo di Mussolini di Piazza Tribunale a Bolzano. Per quanto riguarda l’alpino di Brunico non è esclusa la realizzazione di un nuovo monumento. "La volontà di spostare e interpretare alcuni monumenti dell’epoca fascista non deve essere letta in chiave anti-italiana", ha detto Durnwalder.
 
Dopo l’accordo Svp-Bondi sui monumenti, è arrivata anche la proposta shock degli Schuetzen: "Togliamo anche il monumento alla Vittoria", dice al Tageszeitung Elmar Thaler, accreditato come successore di Paul Bacher alla guida dei ‘tiratori scelti’. Sui contenuti dell’accordo, Thaler sottolinea comunque la necessità di fare in fretta. "Se cade il governo – dice – nessuno infatti si ricorderà più di Bondi e della sua lettera. Occorre che i politici mettano in pratica senza tentennamenti ciò che è stato ottenuto".
 
A queste dichiarazioni il partito locale Unitalia ha annunciato la raccolta di firme per un referendum con l’intento di salvaguardare i monumenti.
L’iniziativa popolare e’ stata subito bocciata dal consigliere comunale Guido Margheri (Sel) che l’ha definito "referendum etnico" e di una "proposta folle e sciagurata".
Oltre alla proposta del referendum, il Pdl locale ha iniziato a distribuire cartoline da spedire a Napolitano e a Berlusconi, sollecitandone l’intervento e chiedendo che non siano toccati i monumenti del Ventennio a Bolzano. 
"Siamo un partito di lotta e di governo"spiega così l’iniziativa Maurizio Vezzali. Vezzali che, finora vicino a Bondi, si è fatto interprete dello smarrimento del Pdl locale di fronte all’accordo Bondi-Svp. 
 
 
I COMMENTI
 
Polemiche si erano avute nei giorni scorsi, in risposta alla dichiarazione dell’ex sindaco di Bolzano Giovanni Benussi, che aveva detto "Tra i tanti mali del fascismo c’e’ anche stato del bene ed i tedeschi dovrebbero ringraziare e deporre fiori davanti alla statua del Duce".
Affermazione questa che ha provocato una immediata sollevazione nel mondo altoatesino di lingua tedesca: il giornale Tageszeitung fa dei paralleli tra Benussi e il leader austriaco defunto dell’estrema destra xenofoba Joerg Haider, mentre il Dolomiten pubblica un fondo nel quale si auspica "tolleranza zero verso chi intende sdoganare i dittatori".
 
La Lega – Sulla questione è intervenuta anche Elena Artioli, segretario della Lega Nord Suedtirol, dichiarando che i monumenti vanno conservati, ma storicizzandoli, ed occorre andare nella direzione "della maggior convivenza tra italiani, tedeschi e ladini che amano questa terra". E poi avverte che "La discussione non deve distrarci dai temi politici reali in agenda. Tra un po’ – afferma – ci chiederanno di costruire i minareti, mentre noi saremo ancora distratti dai monumenti". 
 
L’Anpi – "Si possono cancellare i tronfi e lugubri relitti lasciati dal fascismo nella nostra terra, non solo con la loro rimozione, ma anche seppellendoli culturalmente". ha detto invece il presidente dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) Lionello Bertoldi. "Ciò – ha affermato – sotto il comune senso di ripugnanza e di esecrazione per gli orrori di cui quel regime oppressivo e persecutorio ha lasciato visibili segni nei resti del lager di Bolzano e piu’ ancora nell’animo di migliaia di donne e di uomini’.
 
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