Nuovo sequestro di mozzarelle in provincia di Torino – Lo hanno eseguito i carabinieri del Nas a Volpiano, nel deposito di prodotti alimentari di una nota catena di discount. La merce sequestrata, 28.400 mozzarelle per un valore di circa 15 mila euro, proveniva dallo stabilimento tedesco finito nel mirino degli inquirenti per le mozzarelle che si colorano di blu a contatto con l’aria. Intanto, i magistrati di Torino che hanno aperto un’inchiesta sulle mozzarelle blu, indagano anche sul latte crudo dei distributori automatici.
Mozzarelle anche all’estero – Dopo l’Italia e la Slovenia, si scopre che le mozzarelle blu erano destinate anche al mercato francese, russo e della Bielorussia, «come dimostrano i certificati d’esportazione della società tedesca» spiega Frederic Vincent, portavoce del commissario europeo alla sanità John Dalli. Il processo di produzione del formaggio sotto accusa, con la presenza del batterio Pseudomonas (di cui è stata esclusa la tossicità), passerà nei prossimi giorni sotto la lente d’ingrandimento degli esperti dell’Agenzia dell’alimentazione europea.
Le mozzarelle in Italia –
Gli italiani consumano in un anno ben 164 milioni di chili di mozzarelle acquistate nel 39 per cento dei casi nei supermercati, per il 26 per cento negli ipermercati, per il 14 per cento nei discount e per il 21 per cento nel dettaglio tradizionale o nelle superette. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea nel 2009 in riferimento a quanto riferito il comandante dei Nas, Cosimo Piccinno sul fatto che i carabinieri dei Nas stanno sequestrando in tutta Italia le mozzarelle ‘provenienti dalla filiera della Germania’, per ora ‘solo nei discount’.I VIDEO DI YOU REPORTER:
Etichettatura di origine – Per questo va sostenuta in Parlamento – conclude la Coldiretti – l’approvazione del disegno di legge sull’etichettatura obbligatoria di origine degli alimenti che al Senato e’ già stato ampiamente condiviso sia in commissione Agricoltura che in Aula. Un segnale incoraggiante è appena arrivato dal Parlamento Europeo che, sotto il pressing della Coldiretti, ha votato finalmente a favore dell’obbligo di indicare il luogo di origine/provenienza per carne, ortofrutticoli freschi e appunto per i prodotti lattiero caseari.