Dati, situazione e prospettive del clima nell’area alpina sono stati analizzati nel progetto triennale transfrontaliero 3PClim
NordEst – Il risultati sono stati illustrati oggi (26 marzo) a Bolzano nella sede della Protezione civile provinciale. L’importanza di osservare lo sviluppo climatico nel lungo periodo e di poter disporre di una base scientifica solida e aggiornata è stata ribadita dall’assessore provinciale Arnold Schuler nel suo intervento alla Conferenza finale, presenti anche la collega tirolese Ingrid Felipe e il direttore dell’istituto di meteorologia di Vienna Michael Staudinger. Il progetto Interreg IV “3PClim” (dove le tre P stanno per passato, presente e prospettive) è nato tre anni fa con l’obiettivo di condurre un lavoro climatologico completo e uniforme che soddisfi le attuali richieste dell’area con Tirolo, Alto Adige e Bellunese, anche grazie ai nuovi metodi di telerilevamento (satelliti, radar, rilevazione dei fulmini) che aprono la via a nuove possibilità di elaborazioni climatologiche. Inoltre saranno analizzati i cambiamenti climatici nelle prossime decadi.
La grande area che va dal Tirolo all’Alto Adige e al Veneto settentrionale presenta infatti una densità di reti di stazioni meteorologiche tra le più alte al mondo, ma, rispetto a molte regioni circostanti, ma per contro nessuna analisi climatologica attuale delle misurazioni e nessuna sinottica delle trasformazioni climatologiche su scala regionale. L’ultima climatologia del Tirolo e delle aree circostanti risale al 1975 con dati compresi fra il 1931 e il 1960. Ma alla luce dei cambiamenti climatici molte conclusioni di quel lavoro non sono rapportabili ai nostri giorni.
Il progetto,a cui hanno partecipato il Servizio meteo provinciale e gli omologhi di Innsbruck e Arabba con il coordinamento di Christoph Zingerle dell’Istituto centrale di meteorologia e geodinamica di Innsbruck, ha elaborato una sorta di atlante del clima con i dati dal 1981 al 2010 e sviluppato prospettive climatiche dal 2026 al 2055 e oltre. Nel pomeriggio i lavori sono proseguiti in lingua inglese con approfondimenti per gli esperti.
Informazioni sono disponibili sul web al link www.3pclim.eu