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Mutui e prestiti, cosa cambia dopo taglio tassi

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“Circa 70mila euro di risparmio per un mutuo da 200 mila euro” calcola il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni


 

NordEst (Adnkronos) – Con il taglio dei tassi, è arrivata la tanto attesa sforbiciata della Bce di 25 punti base. Una scelta che avrà ripercussioni sia su chi ha un mutuo, che un prestito. Le famiglie indebitate, in Italia, sono 6,8 milioni, pari a circa il 25% del totale. Di queste, 3 milioni e mezzo hanno un mutuo per l’acquisto di una casa.

“Gli interessi sui mutui alle famiglie e sui prestiti alle imprese caleranno ancora nei prossimi mesi, così diventerà più facile comprare casa e fare investimenti” dichiara il segretario generale della Fabi (Federazione autonoma bancari italiani), Lando Maria Sileoni. “Va comunque ricordato che, già da dicembre scorso, le banche hanno iniziato a ridurre i tassi alla clientela”.

I vantaggi per chi compra

Di qui, vantaggi giù significativi per le famiglie, sia per comprare casa che automobili o elettrodomestici. I tassi sui mutui sono già diminuiti a una media del 3,44%, rispetto a livelli medi superiori al 5% del 2023 e potrebbero calare ancora al 3,20%. Una riduzione che, calcola un’analisi della Fabi, comporterà, nel caso di un prestito immobiliare di 25 anni da 200mila euro, un risparmio complessivo di oltre 70.000 euro (-19,3%).

I tassi sul credito al consumo sono scesi a una media dell’8,58%, dopo picchi superiori al 14%, e potrebbero calare ancora all’8,25%. Vuole dire che un’automobile da 25.000 euro comprata interamente a rate, con un finanziamento di 10 anni, costerà oltre 11.000 euro in meno (-23%) rispetto al 2023, mentre per una lavatrice da 750 euro, con un credito di 5 anni, il risparmio, nei prossimi mesi, sarà di 161 euro (-14,6%).

Le vecchie rate

Tra credito al consumo e prestiti personali, le banche hanno erogato 243 miliardi di euro di prestiti ai cittadini, in leggero calo con i valori di fine 2020 e in progressivo rallentamento rispetto alla tendenza degli ultimi mesi, segno dell’incidenza negativa dell’aumento dei tassi d’interesse registrato a partire da luglio 2022.

Le rate dei vecchi mutui a tasso fisso, cioè quelli erogati fino alla fine del 2021- inizio 2022, non cambiano e resteranno intatte fino al termine del piano di rimborso. Le rate dei vecchi mutui a tasso variabile sono cresciute fino al 78% in più: vuol dire che chi pagava una rata di circa 500 euro al mese, oggi paga, al mese, 890 euro ovvero 390 euro in più. E’ molto probabile che, alla luce delle decisioni, prese dal 6 giugno in poi, le rate dei vecchi mutui a tasso variabile possano iniziare una progressiva discesa, anche se è difficile, al momento, indicare una traiettoria precisa.

 


In breve

Unicredit, fonti: nuovo piano per 1.000 uscite volontarie con fondo solidarietà. Nuovo piano di uscite volontarie per il personale di Unicredit: il gruppo guidato da Andrea Orcel, come riferiscono all’Adnkronos fonti bancarie, sta predisponendo un pacchetto di 1.000 esodi incentivati: 320 sono già individuati poiché si tratta di domande presentate nel corso dei precedenti piani di esodo e in eccedenza rispetto agli accordi; i restanti 680 esodi saranno effettuati entro il 2030. La manovra sul personale di Unicredit interessa complessivamente 1.600 addetti, considerando che sono contemplate 600 riconversioni, grazie alla formazione professionale, nelle sedi di Milano, Torino, Bologna, Roma e Palermo.

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