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Nasce la Conferenza della Repubblica: cosa cambia/SCHEDA

La nuova Conferenza – Da tempo si diceva che il meccanismo di funzionamento delle Conferenze (Stato-Regioni, Unificata (quest’ultima tra Stato, Regioni, Comuni, Province e Comunita’ montane) e Stato-citta’) era troppo farraginoso e andava modificato.

L’iniziativa presa dall’esecutivo non e’ piaciuta al presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, che ha sottolineato di aver appreso ‘dalle agenzie di stampa’ questa novita’ e ha parlato di un provvedimento che ‘pone diverse criticità e che per molti aspetti prefigura un accentramento, lontano da ogni logica federalista, oltre a delineare un quadro di particolare farraginosità sul piano delle procedure’.

Per questo Errani ha evidenziato come sia ‘opportuno ed urgente avviare un serrato confronto su questo disegno di legge, riportando il suo impianto nell’ambito di una corretta concertazione, attraverso la condivisione di tutti i soggetti istituzionali interessati". Piu’ sfumata la posizione dell’Anci, l’associazione dei comuni italiani, che ha parlato del provvedimento come ‘base di partenza’ e rilevato come l’adeguamento del sistema delle Conferenze al quadro costituzionale riformato dal 2001 e’ un obiettivo obbligato che l’Anci ha posto da anni. ‘I tentativi posti in essere sono naufragati, speriamo che questa sia la volta buona.

E’ necessario avviare ora un approfondimento nel merito della proposta che appare allo stato poco innovativa’, hanno concluso i sindaci aderenti. Il disegno di legge stabilisce principi e criteri direttivi in un unico articolo e rimanda ai decreti delegati la disciplina puntuale del nuovo organo, la ‘Conferenza della Repubblica’, che sostituisce le ‘vecchie’ Conferenze e che e’ improntato, ha spiegato l’esecutivo, a criteri di semplificazione, razionalizzazione e certezza dei compiti. Il provvedimento prevede che la ‘Conferenza della Repubblica’ si articoli, oltre che in una sede plenaria, anche in due sezioni semplici per le questioni di esclusivo interesse regionale, ovvero di esclusivo interesse degli enti locali.

Il Presidente della Conferenza della Repubblica è il presidente del Consiglio dei ministri; partecipano alle sedute dell’Assemblea permanente e alle due sezioni le Regioni e gli enti locali, anche attraverso le associazioni maggiormente rappresentative degli enti territoriali e locali costituzionalmente previsti, oltre i ministri o sottosegretari interessati. ‘Sono molto soddisfatto – ha affermato il ministro Fitto -; inizia ora un percorso di condivisione con tutti i livelli di governo per la costruzione di una nuova casa comune. Sono certo che tutte le parti in causa non faranno mancare il proprio impegno e contributo alla realizzazione di questa importante e sentita riforma’.

Come funziona il nu/SCHEDA – Queste le principali finalità che si vogliono conseguire con la riforma, prevista oggi in un disegno di legge dal Consiglio dei ministri, delle Conferenze che riuniscono periodicamente enti locali, Regioni e Governo. Innanzitutto dovrà essere istituito un unico organo politico denominato " La Conferenza della Repubblica"; già il nuovo nome è espressione della nuova visione del sistema delle autonomie e dello Stato come emerge dall’art. 114 Costituzione, fa notare il ministero per gli Affari regionali, che ha lavorato per questo obiettivo. In secondo luogo, la Conferenza della Repubblica si articolerà, oltre che in una sede plenaria, anche in due sezioni semplici per le questioni di esclusivo interesse regionale, ovvero di esclusivo interesse degli enti locali.

Il presidente della Conferenza della repubblica è il presidente del Consiglio dei ministri; partecipano alle sedute dell’Assemblea permanente e alle due sezioni le Regioni e gli enti locali, anche attraverso le associazioni maggiormente rappresentative degli enti territoriali e locali costituzionalmente previsti, oltre ai ministri o sottosegretari interessati; viene delegata poi la riformulazione e la tipizzazione degli atti adottati dalla Conferenza; si prevede che le intese ‘forti’ e gli accordi debbano essere recepiti, nelle materie di competenza delle Regioni, con un atto normativo entro un termine fissato, decorso il quale il Governo esercita il potere sostitutivo nelle ipotesi di cui all’articolo 120 della Costituzione; viene demandata al legislatore delegato una nuova disciplina delle intese ‘forti’; si demanda al decreto delegato la disciplina sulla votazione nelle sedute della Conferenza; debbono essere disciplinati i casi della mancata partecipazione alle sedute da parte dei livelli di governo, al fine di evitare comportamenti ostruzionistici che possano bloccare l’iter dei provvedimenti: si impongono criteri di massima semplificazione, celerità e di favore per la conclusione delle deliberazioni, stabilendo la validità della votazione sulla base dei presenti.

Vengono inoltre fissate per legge le sedute ordinarie, prevedendo la possibilità che siano richieste dai diversi livelli di governo sedute straordinarie. E’ prevista, poi, l’istituzione di Commissioni permanenti "politiche" suddivise per settori, con il compito di esprimere la propria posizione ai fini della deliberazione della Conferenza e delle sezioni: ciò consentirà uno snellimento della preparazione dei lavori della Conferenza della Repubblica e delle due sezioni. Infine, è stata prevista una relazione annuale da parte del presidente della Conferenza delle attività svolte al Parlamento; questo anche per consentire al Parlamento di conoscere il dialogo tra i livelli di governo della Repubblica.

‘Inizia ora – ha commentato il ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto, che ha proposto il disegno di legge in consiglio dei ministri – un percorso di condivisione con tutti i livelli di governo per la costruzione di una nuova casa comune. Sono certo – ha concluso – che tutte le parti in causa non faranno mancare il proprio impegno e contributo alla realizzazione di questa importante e sentita riforma’.

Categories: NordEst
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