Tutti e tre i presidenti hanno sottolineato l’importanza storica del momento. Galan ha affermato che l’Euroregione mette insieme, esempio unico, i tre grandi centri d’ Europa: il mondo slavo, quello tedesco e quello latino; Tondo ha detto che si è iniziato un percorso rilevante e che l’euroregione e uno strumento messo a disposizione delle comunità; Dorfler ha spiegato che si sono create le basi per creare una piccola Europa nell’area altoadriatica.
Nel corso dei lavori ci si è più volte soffermati sul fatto che, in futuro, altri partner parteciperanno all’Euroregione, in particolare la Slovenia e le due Contee croate Istriana e Litoraneo-Montana, che hanno seguito fin dai primi passi il progetto. Questo di Venezia è stato il terzo incontro trilaterale delle Giunte delle tre Regioni – Veneto, Friuli Venezia Giulia e Carinzia – da tempo impegnate nella realizzazione dell’Euroregione, oltre che in molteplici altre attività di cooperazione.
Il progetto dell’euroregione prese avvio nel 2005 con la “Dichiarazione di intenti” sottoscritta a Villa Manin di Passariano (UD) – da cui il nome “Euroregione Villa Manin” con cui il progetto era prima conosciuto. Inizialmente l’Euroregione è stata ostacolata dal Governo italiano, che contestava la non procedibilità dell’iniziativa alla luce della disciplina allora vigente. C’è stata successivamente la sottoscrizione del “Protocollo di collaborazione Trilaterale” l’11 gennaio 2007 a Klagenfurt, e l’entrata in vigore del Regolamento comunitario n. 1082/2006, istitutivo del Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (GECT), lo strumento oggi più idoneo per dare vita alla nuova istituzione.
Il 29 novembre 2007, durante la prima seduta Trilaterale delle Giunte a Duino (TS), è stata condivisa la bozza di statuto del GECT/Euroregione. Il Land Carinzia ha provveduto con propria legge nel dicembre 2008 ad adottare il regolamento comunitario mentre l’Italia lo ha fatto nel 2009 con la legge n. 88 del 7 luglio. A conclusione della discussione sulle questioni dell’Euroregione, l’Assessore veneto alle attività produttive Vendemiano Sartor ha illustrato i risultati di uno studio commissionato sull’argomento alla Bak-Basel, che presenta il profilo economico e infrastrutturale comparato dell’Euroegione, e sono stati poi esaminati gli interventi di cooperazione tra le due Regioni italiane e il Land austriaco. Dopo l’esame di alcune proposte progettuali di comune interesse dei partner – presentati dai competenti Assessori delle tre Regioni – il Presidente Dörfler ha illustrato lo stato dell’arte della Rete TEN: l´asse di trasporto Baltico-Adriatico considerato un corridoio strategico per rafforzare l´Europa centrale.
- Altre notizie in breve dal Bellunese:
Lo riferisce l’assessore Oscar De Bona il quale spiega: «Si tratta dell’attribuzione di trasferimenti regionali che vanno soprattutto a beneficio di quelle Comunità montane che, con la nuova riforma, erano state soppresse e che sono state riammesse all’esercizio in seguito alla recente sentenza della Corte Costituzionale. Una parte di questo fondo va anche ad integrare le somme già percepite dagli enti comunitari rimasti in funzione».
Complessivamente per le Comunità montane della provincia di Belluno, che meno delle altre del Veneto avevano subito i tagli, la somma assegnata ammonta a 194.213,41 euro, così ripartita: Agordina € 17.792,59; dell’Alpago € 6.534,40; Cadore Longaronese Zoldo € 11.069,46; Val Belluna € 977,29; Belluno – Ponte nelle Alpi € 77.527,47; Centro Cadore € 15.014,33; Comelico – Sappada € 15.693,65; Feltrina € 34.147,52; della Valle del Boite € 15.456,70.
Per le ripartizioni dei fondi sono valsi i criteri di superficie montana, di popolazione residente, di stato del dissesto idrogeologico, di condizioni economico sociali e di altimetria media dei centri abitati
Finanziamenti ai rifugi – La giunta regionale ha accolto la richiesta proveniente dai gestori dei rifugi alpini per l’assegnazione di finanziamenti agevolati in modo da far fronte alle spese impreviste per ripristinare le loro attività danneggiate dalle grandi nevicate dell’inverno scorso.
«Grazie all’attenzione del collega alle politiche del Turismo, Franco Manzato – fa sapere l’assessore Oscar De Bona – il provvedimento, che ora attende il parere della Commissione consiliare competente, è destinato a riqualificare l’offerta turistica in quota, con priorità agli interventi sistemazione delle strutture di ricovero, ristoro e soccorso alpino in alta montagna che hanno subito lesioni a causa dell’eccezionale maltempo che si è verificato a cavallo tra il 2008 e il 2009. E’ questo il risultato della modifica, approvata il mese scorso, dei criteri per l’assegnazione di finanziamenti agevolati a favore delle piccole e medie imprese che ha consentito l’ammissione a tali benefici anche dei rifugi alpini ed escursionistici».
Così, tenuto conto che la maggioranza delle strutture ricettive nelle aree montane sono gestite direttamente e indirettamente dalle associazioni ed enti privati non commerciali senza finalità di lucro, la giunta regionale si propone di sostenere anche questi soggetti. La finalità è quella di agevolare iniziative per lavori di ampliamento, ristrutturazione, ammodernamento e ripristino per ridare efficienza a tali attività della montagna veneta. In altre parole, per renderle agibili e riqualificate in modo da garantirne la fruizione turistica.
E’ previsto che si possano effettuare interventi di ampliamento e ristrutturazione edilizia; manutenzione ordinaria e straordinaria; costruzione e manutenzione di teleferiche per il rifornimento del rifugio; fornitura e installazione di impianti idrico-sanitario, riscaldamento, per la produzione di energia elettrica, antincendio, radiofonici, telefonici e telematici; installazione di impianti per l’approvvigionamento, la depurazione e lo smaltimento delle acque nel rispetto ecologico-ambientale del territorio; realizzazione di impianti finalizzati al risparmio delle risorse energetiche; acquisto di attrezzature e macchinari a servizio del rifugio; acquisto e installazione di finiture e arredi esterni fissi; acquisto di arredi interni. Sono ammissibili anche le spese sostenute prima della presentazione della domanda, giustificate con fatture con data non antecedente il primo gennaio 2009, esclusivamente per interventi per riparare i danni causati dalle eccezionali precipitazioni nevose dell’inverno 2008/2009. L’importo minimo della spesa è di 5 mila euro e quello massimo è di 80 mila euro. Il contributo viene concesso in conto capitale nella misura del 70 percento della spesa ammessa.