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Negata casa a israeliani in Cadore: indaga la Digos. Airbnb, parla di equivoco

Una frase tradotta, forse in modo ambiguo, e per San Vito di Cadore, poco meno di duemila abitanti ai piedi delle Dolomiti bellunesi, è bufera. “Potete restare nei forni a gas”, questa la risposta in caratteri ebraici, a una famiglia israeliana, dopo una prenotazione in una struttura ricettiva della zona tramite Airbnb, firmata da un certo Lorenzo. Un apparente caso di antisemitismo che sta mettendo in difficoltà tutta la comunità


NordEst –Potete rimanere nel vostro forno a gas“, avrebbe risposto un host di San Vito di Cadore (Belluno) cancellando la prenotazione del suo appartamento da parte di una famiglia israeliana di Ness Ziona con tre figli. Lo rende noto il sito web israeliano Ynetnews.com che dà conto dell’episodio e dell’insulto antisemita scritto direttamente in ebraico usando Google Translate. Sull’episodio stanno indagando Digos e Polizia Postale di Belluno che stanno cercando di identificare tal Lorenzo, la firma in calce alla sprezzante risposta, riferita al metodo usato dai nazisti per sterminare gli ebrei durante l’Olocausto.

Zaia: “Indignato, atto di odio da perseguire”

“Voglio esprimere la mia più profonda indignazione e la più ferma condanna per un gesto estremamente grave, se fossero confermate le notizie pubblicate, ed esprimo la mia solidarietà alla famiglia israeliana vittima di questo episodio di antisemitismo. La frase ‘Potete restare nei forni a gas’, rivolta a questi turisti israeliani, rappresenta un inaccettabile atto di odio e di discriminazione che ferisce non solo la dignità delle persone coinvolte, ma anche i valori fondamentali della nostra stessa comunità”, afferma il governatore veneto Luca Zaia. “La Regione Veneto – aggiunge Zaia – non tollera alcuna forma di discriminazione o odio razziale, e siamo determinati a prendere tutte le misure necessarie affinché episodi come questo siano perseguiti”.

De Poli: “Intollerabile e indegno”

E’ semplicemente intollerabile e indegno quello che è successo a San Vito di Cadore nei confronti di una famiglia israeliana, respinta da una struttura turistica con frasi vergognose”, il commento del senatore questore Antonio De Poli. “Penoso anche solo dover commentare: la mia vicinanza alla famiglia offesa dalle orrende frasi antisemite che respingiamo e condanniamo con forza. Viviamo tempi in cui la recrudescenza dell’antisemitismo è sempre più virulenta e feroce. Tempi in cui tutti abbiamo il dovere, con ancora maggior forza, di ribadire i principi democratici e civili che sancisce la nostra Costituzione e che ormai dovrebbero essere patrimonio comune di tutti. Evidentemente serve ancora maggior impegno per estirpare tutte le forme di razzismo e intolleranza che strisciano nel nostro Paese”, aggiunge.

Redazione:
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