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Sofia si conferma, molti meno Alessandro: sono i nomi più scelti in Italia

Scegliere il nome del figlio o della figlia che verrà al mondo è uno dei momenti più belli per i futuri genitori


NordEst (Adnkronos) – Eppure, nonostante ci siano quasi 26mila nomi diversi per i bambini e poco meno di 25mila per le bambine, emerge un’elevata concentrazione dei primi 30 più utilizzati, che complessivamente coprono quasi il 44% di tutti i nomi attribuiti ai maschi e quasi il 38% di quelli alle femmine.

Ma quali sono i nomi più utilizzati dagli italiani? La risposta viene fornita dal rapporto “Natalità e fecondità della popolazione residente – Anno 2022” pubblicato oggi dall’Istat. Per quanto riguarda i nomi femminili, la situazione è immutata rispetto al 2021. Il nome più scelto per le bambine dai genitori italiani è Sofia, primo in tutte le regioni del Centro-nord (ad eccezione della Provincia autonoma di Bolzano, dove si conferma ancora Emma, e in Valle d’Aosta, dove si afferma Alice) ma anche in Abruzzo, Calabria, Sicilia e Sardegna. Il secondo nome femminile preferito è Aurora, sul gradino più alto del podio in Molise.
Chiude il podio a livello nazionale il nome Giulia che mantiene la prima posizione in Campania, Puglia e Basilicata. In quarta e in quinta posizione, rispettivamente, i nomi Ginevra e Vittoria.

Il nome più scelto per i bambini, invece, è Leonardo, che mantiene il primato conquistato nel 2018, mentre il nome Francesco (primo in Molise, Puglia, Basilicata e Calabria) si piazza al secondo posto conquistando due posizioni rispetto al 2021. Stabile al terzo posto Tommaso, mentre crollano le preferenze per il nome Alessandro, che scende dal secondo al quinto posto, dietro Edoardo, quarto nome più scelto per i bambini italiani.

I nomi più scelti per i bambini stranieri in Italia. Anche tra le bambine straniere il primato spetta a Sofia, seguito da SaraAmiraEmmaEmily e Aurora.
I bambini stranieri nati da genitori residenti nel nostro Paese, invece, si chiamano prevalentemente AdamAmir e Rayan, ma sono molto apprezzati anche nomi italiani quali LeonardoMatteo e Luca.

È interessante notare come le preferenze dei genitori stranieri si differenzino in base alla cittadinanza. Considerando le quattro cittadinanze per maggior numero di nati da genitori entrambi stranieri, la tendenza a scegliere un nome diffuso nel paese ospitante è più spiccata nella comunità rumena. Infatti, i nomi più frequenti tra i nati rumeni sono: Leonardo, David, Luca, Matteo e Gabriel, mentre per le bambine troviamo Sofia (anche nella variante di Sofia Maria), Emma, Amelia e Maria. I bambini albanesi si chiamano prevalentemente Aron e Liam, ma anche Noel, Enea e Alessio; le bambine Emily, Aurora, Luna, Chloe, Emma e Amelia.

Al contrario i genitori del Marocco e del Bangladesh prediligono per i propri figli nomi legati alle tradizioni del paese d’origine. I genitori marocchini scelgono principalmente Amir, Adam, Rayan, Youssef e Jad per i bambini; Amira, Sara, Nour, Jannat e Malak per le bambine. I genitori del Bangladesh preferiscono chiamare i propri figli maschi Ayan, Anas, Arham, Safwan, Zayan e Ayman, mentre Ayesha, Fatiha, Mariam, Fatima, Sara e Arisha sono i nomi più diffusi per le bambine nate da genitori bengalesi.

Quali sono i nomi vietati in Italia? È di agosto la notizia di un giovane di origini ghanesi chiamato Silvio Berlusconi Boahene in onore dell’ex presidente del Consiglio. La scelta, lecita da un punto di vista dell’ordinamento, ha fatto interrogare molti su quali siano i nomi vietati in Italia. Le regole di base sono fissate dal Dpr 396/2000, mentre la giurisprudenza interviene nei casi specifici.

Non c’è, dunque, un elenco completo, ma delle regole che individuano i nomi vietati in Italia:

  • Nomi dei genitori o dei fratelli, anche se preceduti da junior, come spesso accade in Inghilterra;
  • Nomi ridicoli o che possano generare un senso di vergogna nel figlio;
  • Nomi di personaggi storici controversi come “Benito”, “Adolf” e “Osama” (in riferimento a Mussolini, Hilter e Bin Laden)
  • Nomi “controversi” provenienti dalla letteratura come “Bestia”, “Biancaneve” o “Dracula”;
  • Nomi che incitino all’odio o alla violenza, per esempio “Satana”;
  • Nomi di oggetti o marchi commerciali: a nessuno venga in mente di chiamare il proprio figlio “Samsung” o “Macchina”, per intenderci;
  • Ai bambini di cittadinanza italiana non può essere dato un nome scritto con lettere di un altro alfabeto (per esempio cinese, giapponese o cirillico);
  • Limite ai nomi inventati: in caso di nome originale, viene chiesto ai genitori da dove tragga ispirazione. Sarà il pubblico ufficiale di stato civile a valutarne la liceità.
Redazione:
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