Manolo al Muse scala la facciata obliqua del museo e la serra tropicale richiamando l’attenzione di tutti
Trento – Manolo sorprende tutti ancora una volta. Il famoso “climber” primierotto approfitta della giornata in cui è protagonista assoluto, a “Montagnacadabra” e non lascia dubbi sulle sue capacità.
L’incontro con “Manolo” conclude la giornata di lavori a Trento del Convegno Progettare Paesaggi Dolomitici, iniziativa promossa dalla Provincia autonoma di Trento e dalla Fondazione Dolomiti UNESCO e organizzato da Tsmstep – Scuola per il governo del territorio e del paesaggio.
Chi è Maurizio Zanolla, in arte Manolo
Meglio conosciuto come Manolo (Feltre, 16 febbraio 1958) è un arrampicatore, alpinista e guida alpina italiano. Manolo è uno dei pionieri dell’arrampicata libera in Italia ed è uno dei volti più conosciuti di questo sport in Italia. È stato il primo italiano a salire una via d’arrampicata di difficoltà 8b con la via Ultimo Movimento in Totoga (Pale di San Martino) nel 1986. Ha praticato l’arrampicata in solitaria free solo fino all’8a con Masala Dosa in Totoga nel 1992. Non ha mai voluto partecipare alle competizioni di arrampicata.
Manolo ha iniziato ad arrampicare all’età di 17 anni ed ha sempre privilegiato l’arrampicata su placca o sul verticale, piuttosto che sugli strapiombi. La sua evoluzione tecnica passa attraverso l’utilizzo di appigli sempre più piccoli, equilibri molto precari su itinerari con protezioni spesso “psicologiche”, enfatizzando così l’arrampicata globale, non solo fisica quindi ma anche mentale. Alla fine degli anni settanta apre vie in montagna con gradi e protezioni severi per l’epoca come “Lucertola Schizofrenica” in Totoga nel 1979 (9 chiodi, fino al 6b) o “Supermatita” sul Sass Maor nel 1980 (7 chiodi, fino al 6b).
In falesia sale tra i primi al mondo i gradi più alti con “Il Mattino dei Maghi” 7c+ nel 1981 in Totoga e con Ultimo Movimento 8b nel 1986 (anche primo 8b italiano). L’8c arriva con la prima salita di The Dream in Val Noana nel 1991 e poi con la ripetizione nel 2001 della via di Rolando Larcher del 1992 L’Arte di Salire in Alto a Celva.[2] Nel 1998 sale Appigli Ridicoli nella falesia del Baule, gradata prima 8b e poi 9a dopo la chiusura di due buchi artificiali avvenuta nel 2001.[3] Nel 2006, a 48 anni, sale il suo primo 9a, Bain de Sang nella falesia svizzera di Saint-Loup, via di Fred Nicole del 1993.[4] Nel 2008, a 50 anni, sempre a Saint-Loup sale Bimbaluna, via di 9a+ di François Nicole del 2004.
In montagna ha aperto e liberato vie lunghe di alta difficoltà come Cani Morti sulle Pale di San Martino con Riccardo Scarian nel 2004 e Solo per vecchi guerrieri sulle Vette Feltrine nel 2006. Schivo, Manolo vive la sua passione per l’arrampicata in maniera personale, filosofica e romantica. È soprannominato Il Mago.