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Nordest, “Peggio del ’66 con danni per 100 milioni” (I DATI)

Le zone più colpite in Veneto – 121 Comuni coinvolti – in diversa misura – in tutto il Veneto e una Regione che chiede allo Stato la calamità naturale. Ad essere interessate dalla perturbazione, progressivamente, sono state le zone di Verona, Vicenza, Padova, Treviso e bassa Bellunese. Numerose, è stato ricordato, le rotture di argini sul fiume Bacchiglione e alcuni torrenti. Gli sfollati a livello regionale sono circa 2.500, 500 mila invece le persone coinvolte che vivono o lavorano nei territori interessati dall’emergenza.

Il governatore veneto Luca Zaia, ha confermato di aver stanziato come Regione:"due milioni di euro per fronteggiare l’emergenza maltempo che ha colpito il Veneto. È un primo aiuto per dare una risposta immediata ai territori interessati e far sentire ai cittadini la vicinanza delle istituzioni”. Lo ha annunciato il presidente del Veneto Luca Zaia al termine della odierna seduta della Giunta regionale, durante la quale si è prevalentemente parlato degli eventi calamitosi di questi giorni.

“Ho anche firmato lo stato di crisi – ha aggiunto  Zaia – per attivare tutti gli strumenti che la Regione ha a disposizione per un pronto intervento in circostanze come questa. Il maltempo ha interessato 121 comuni del Veneto e ha provocato danni che, ad una prima stima approssimativa, abbiamo quantificato in non meno di 100 milioni. In questi giorni in alcune zone, come quelle del vicentino, sono caduti oltre 500 millimetri di pioggia, una quantità che ha messo in ginocchio i nostri territori.

La Protezione Civile, come da procedura, aveva allertato i Comuni per tempo, ma l’intensità e la durata delle precipitazioni sono state assolutamente eccezionali. L’entità del fenomeno atmosferico di questi giorni si può annoverare tra le conseguenze dei cambiamenti climatici che stanno interessando il pianeta e che rendono difficile una previsione di tipo statistico. I dati storici, in particolare quelli su Vicenza, dimostrano che il maltempo che ha colpito in queste ore alcune zone del Veneto è più forte dell’alluvione del 1966 ”.

“La Protezione Civile si è mossa già domenica scorsa – ha spiegato il presidente –e in questo momento sono impegnati sul campo oltre mille uomini, che insieme ai 300 soldati dell’Esercito stanno offrendo un supporto importante ai cittadini rimasti vittima del maltempo. A loro e a tutti i volontari, come ai 200 uomini e donne della Croce Rossa che in questo momento sono impegnati nel fronteggiare l’emergenza – ha concluso Zaia – va il mio ringraziamento”.

Bertolaso in Veneto –
"La situazione è grave ma sotto controllo": lo ha detto il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso, dopo aver sorvolato Verona e Vicenza in elicottero per rendersi conto dei danni causati dal maltempo in Veneto. Bertolaso ha confermato che "dalle 4 di martedì mattina 400 militari sono al lavoro fra Vicenza e Verona per affrontare l’emergenza. A questi – ha aggiunto – si aggiungono 400 vigili del fuoco e circa 1000 volontari". "Mi pare che la risposta dello Stato sia stata immediata e adeguata – ha concluso -. Adesso dobbiamo risolvere il problema della popolazione che in alcuni punti non è ancora raggiungibile".

Il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso ha presieduto a Vicenza una riunione presso la Prefettura per fare il punto degli interventi in Veneto. Presenti il prefetto del capoluogo berico, Melchiorre Fallica, il sindaco Achille Variati, vari assessori comunali e provinciali, oltre a rappresentanti dell’Esercito, impegnato con i suoi uomini nei soccorsi. "Ieri (lunedì ndr) abbiamo cercato di far fronte all’emergenza – ha detto il sindaco prima di iniziare la riunione – adesso ci deve aiutare lo Stato". L’assessore provinciale di Vicenza Morena Martini sta firmando un’ordinanza che prevede la chiusura delle scuole superiori anche per mercoledì, mentre lo svolgimento delle lezioni per gli istituti di livello inferiore è demandato alla decisione dei singoli sindaci.

121 Comuni in stato di allerta –
Sono 121 i comuni interessati, in forme diverse, dall’emergenza maltempo che da alcuni giorni si sta abbattendo nel Veneto, con esondazioni di fiumi specie nel veronese, vicentino e padovano.

Esonda il Bacchiglione –
Non sta passando indenne la piena del Bacchiglione nel padovano dove il fiume ha rotto gli argini in località Roncajette. Allagamenti sono stati segnalati dai vigili del fuoco tra Ponte San Nicolò e Casalserugo. Diverse le famiglie evacuate. Allagamenti anche in zona golenale, nel quartiere Paltana, alla periferia di Padova. Nessun problema invece per il centro storico patavino. Notte relativamente tranquilla a Vicenza e in provincia dopo gli allagamenti diffusi di lunedì.

A4 allagata a Soave –
Sull’autostrada A/4 ‘Serenissima’, resta attuata martedì la chiusura obbligatoria a Montebello (Vicenza) per chi proviene da Venezia, e a Soave (Verona) per chi proviene da Milano. Lo rende noto il Compartimento regionale Veneto della Polstrada. All’uscita del casello di Montebello attualmente ci sono solamente rallentamenti in direzione di Milano. Per i veicoli provenienti da Venezia vige l’obbligo di uscire al casello di Montebello e si consiglia di percorrere la strada per Lonigo – Cologna Veneta – Soave e rientrare in A/4. Per i mezzi provenienti invece da Milano permane la deviazione obbligatoria in località Verona verso la A/22 del Brennero in direzione Modena A/1 – A/13 Bologna – Padova. Nei tratti autostradali e nelle grandi arterie della regione, dove la situazione è più critica a causa degli allagamenti, per emergenza, sono presenti Vigili del Fuoco, personale della Protezione Civile e unità operative della Polizia Stradale per ripristinare al più presto la transitabilità.

Marea a Venezia + 101 centimetri –
Ha raggiunto i 101 centimetri sul medio mare la massima di marea stamani a Venezia, accompagnata dal fenomeno dell’acqua alta nei punti più bassi della città, tra cui Piazza San Marco. Le previsioni di ieri davano una massima tendenziale di 110 centimetri che è stata poi corretta al ribasso nel corso della notte dal centro maree del Comune di Venezia. Con una massima di 101 centimetri sul medio mare viene interessato dall’acqua alta circa il 6% del suolo cittadino. Le previsioni per le primissime ore danno punte di alta marea sugli 80 centimetri stasera e 90 domani mattina.

Sfollati anche nell’Alto Garda –
Alla prefettura di Verona si è riunita l’unità di crisi per coordinare gli interventi e fare il punto della situazione sull’emergenza provocata dall’alluvione. Oltre all’est veronese, dove le zone più colpite sono Monteforte d’Alpone, Soave e San Bonifacio, dove al Palaferroli hanno trascorso la notte una quarantina di persone evacuate per gli allagamenti nelle loro case. Altre quindici persone sono rimaste sfollate a Cassone, località nel comune di Malcesine, sull’alto lago di Garda. Il piano degli interventi è coordinato dal prefetto Perla Stancari.

  • I DATI SULLA PIOVOSITA’
I massimi dell’intero evento fino alle ore 9 di martedì 2 novembre, hanno superato i 400 mm su numerose stazioni delle Prealpi vicentine occidentali: 469 mm a Turcati Recoaro (VI) e 493 a Recoaro Terme (VI), sul Cansiglio (BL) 484 mm, a S. Antonio di Tortal (BL) 428 mm. Numerose stazioni su Prealpi e lungo tutta la fascia pedemontana della regione sono state comprese tra i 300 e i 400 mm (S.Bortolo (VR) 358 mm, Crespadoro (VI) 324mm, Follina (TV) 356mm). Il massimo assoluto è stato registrato a Valpore (Seren del Grappa – BL) con 540 mm.

Da un primo sommario confronto con i dati storici a disposizione l’evento si colloca tra i 2-3 eventi più intensi degli ultimi 50 anni circa. In particolare sulle zone prealpine/pedemontane centrooccidentali (Vicenza e Verona) i valori massimi registrati nelle 24 ore e nei 2 giorni hanno in alcuni casi superato i record storici che appartenevamo nella maggior parte dei casi all’evento dell’ottobre 1992. Sulla pedemontana orientale (Treviso) la stazione di Follina nelle 48h ha superato ampiamente i record storici. Sulle Prealpi orientali (Belluno) i valori massimi registrati in Cansiglio (BL) risultano inferiori solo all’evento del novembre 1966 mentre a S.Antonio di Tortal (BL) risultano molto prossimi nelle 48h a quelli del novembre 1966.

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