Al momento la crisi continua a mordere: dal 2007 al 31 dicembre 2009 l’occhialeria bellunese ha perso 1391 occupati, i numero di aziende è passato da 485 a 396 (- 89). 19 le aziende in cassa integrazione ordinaria con 570 addetti. 2 quelle in cassa integrazione straordinaria con 38 addetti. Sono alcuni dei dati snocciolati nel corso della conferenza stampa di presentazione della Mido, la più importante fiera al mondo per il settore dell’occhialeria. Sono 23 le imprese pronte a presentarsi alla prossima edizione che aprirà i battenti il 5 marzo.
E saranno le immagini delle Dolomiti patrimonio dell’Umanità a valorizzare gli occhiali esposti alla Mido. La Fiera rappresenta una grande opportunità di business per le imprese bellunesi. “L’83% di ciò che produciamo – ha spiegato Cannicci – è destinato all’estero. Il 23% viene esportato in America che è stata la prima ad andare in crisi e sarà anche la prima a ripartire”.
Effetti positivi sono attesi dalla nuova normativa sul Made in Italy, ma la geografia produttiva, anche in provincia di Belluno, è cambiata, come è successo per il Cadore. “E’ iniziato 10-15 anni fa – ha affermato Valter Da Rin, presidente di Sipao – quando si è spostata la Lozza, poi le aziende ad una ad una se ne sono andate. Amministratori e politici locali non si sono resi conto di ciò che stava succedendo. Erano gli anni d’oro, andava tutto bene. Adesso che sta scappando l’ultima vacca è inutile fare le zone franche”.