In primo grado il giovane era stato riconosciuto non imputabile in quanto totalmente incapace di intendere e di volere. Per questo i giudici della Corte d’assise di Trento avevano deciso che il ragazzo dovesse rimanere 10 anni in un ospedale psichiatrico.
Una decisione a cui erano giunti al termine di un lungo iter processuale. La sentenza d’appello e’ attesa per lunedi’. L’avvocato Chiara Pontalti, a nome della famiglia ha chiesto un risarcimento danni di un milione di euro.