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Orsi in Trentino, via libera dalla Giunta provinciale in trasferta ad Imèr al ddl abbattimenti, insorgono animalisti

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Il ddl dovrà ora passare in Consiglio provinciale. Non mancano le riserve di Fratelli d’Italia, in particolare con la vicepresidente Gerosa. Animalisti all’attacco del provvedimento. Le altre delibere approvate dall’Esecutivo a Primiero


Trento – La Giunta provinciale di Trento ha approvato il disegno di legge proposto dell’assessore alle foreste Roberto Failoni per contenere la crescita della popolazione di orsi. Il via libera arriva proprio da Imèr nel Primiero, terra che già nel passato (era il 2011 ndr) aveva ospitato manifestazioni di protesta contro il programma di ripopolamento Life Ursus.

Il nuovo ddl concordato con Roma

Prevede la possibilità di rimuovere fino a otto plantigradi all’anno, a fronte di una popolazione che, secondo l’ultima stima formulata nel Rapporto grandi carnivori, supera le cento unità. Il ddl conferma che spetta al presidente della Provincia la possibilità di disporre l’abbattimento degli esemplari problematici, quale misura di sottrazione permanente all’ambiente naturale.

La Giunta provinciale trentina in conferenza stampa a Imèr

Al fine dell’applicazione servirà il parere favorevole del Consiglio provinciale.
“Si tratta del frutto di un accordo con il governo, che rappresenta un cambio di passo importante oltre che un risultato che guarda alla specificità del nostro territorio. Mettiamo così un freno all’impennata della popolazione di plantigradi, a garanzia della sicurezza delle persone, con l’effetto di migliorare anche le condizioni di lavoro degli agricoltori e di quanti lavorano nell’ambiente forestale”, osserva Failoni.

La proposta di legge modifica la normativa del 2018, specificando come annualmente verrà definito il numero massimo di capi problematici di cui è consentito l’abbattimento, sulla base di valutazioni tecnico-scientifiche e previo nulla osta non vincolante di Ispra. Per il 2024 e il 2025, in base all’analisi demografica condotta da Ispra nel 2023, il numero di orsi potenzialmente rimovibili è determinato nel massimo di otto all’anno, di cui non più di due femmine adulte e non più di due maschi adulti. A partire dal 2026, le quote massime andranno ridefinite.

I distinguo di Gerosa

I tempi per l’analisi del ddl erano troppo brevi per gli approfondimenti necessari (e il confronto con il gruppo consigliare) scrive in una nota la vicepresidente Francesca Gerosa, che ha votato favorevolmente al disegno di legge, ma con riserva. La decisione – scrive ancora Gerosa- è stata presa perché nel testo è presentato c’è comunque un forte riferimento alle valutazioni del mondo tecnico-scientifico “di fatto ciò che ho sempre chiesto”.

Le critiche di Oipa

“Apprendiamo – si legge in una nota – che è stato approvato dalla Giunta della Provincia autonoma di Trento, presieduta da Maurizio Fugatti, un disegno di legge per l’abbattimento fino a otto orsi l’anno, confidenti o pericolosi, per tre anni. L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) annuncia battaglia qualora tale disegno ddl provinciale dovesse essere approvato dal Consiglio provinciale. Quel che afferma l’assessore Failoni, che ha presentato il ddl, è contestabile. L’Oipa, per contro, fa notare come Luigi Boitani, professore ordinario di Zoologia all’Università La Sapienza di Roma, abbia dichiarato a Kodami: ‘Dire che gli orsi sono troppi è un concetto relativo. Volendo stare ai numeri, siamo noi a essere troppi. Quindi, piuttosto che concentrarsi su questo bisognerebbe puntare a ridurre le interazioni negative con le persone, per farlo il numero di orsi è irrilevante’. Oltretutto i numeri considerati dalla Pat includono i cuccioli, che purtroppo hanno un’elevata mortalità nei primi anni di vita”.


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