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Dolomiti, al Passo Sella scatta il numero chiuso fino al 31 agosto. Operatori si sentono “penalizzati” e valutano protesta

Nessuna limitazione per mezzi a trazione elettrica, mezzi pubblici, ospiti delle strutture ricettive della zona del passo Sella e persone che al passo hanno il posto di lavoro, i mezzi di soccorso e i veicoli agricoli

NordEst –  Scatta il ‘numero chiuso’ per auto e moto a passo Sella, tra le molte proteste degli operatori locali. Dopo una prima sperimentazione, implementata a passo Sella nel 2017, con chiusura al traffico motorizzato il mercoledì in estate, questa estate viene avviata, dalla Provincia di Bolzano, unitamente alla Provincia di Trento, una nuova iniziativa, denominata #dolomitesvives, che prevede dal 23 luglio al 31 agosto la limitazione del traffico sul Passo Sella per consentire una fruizione più sostenibile delle Dolomiti.

Le limitazioni al traffico saranno in vigore da lunedì a venerdì, tra le ore 9.00 e le 16.00. Si potrà accedere al passo Sella con un pass gratuito della validità di un’ora da richiedere direttamente presso i punti informativi e di registrazione posizionati lungo la strada di accesso al passo da entrambi i versanti. Ci sono anche pass online tramite l’app Open Move oppure www.openmove.com. L’offerta del trasporto pubblico sarà potenziata.

Intanto, tra gli operatori locali non mancano le voci critiche. Vertice tra gli albergatori della zona in queste ore, per valutare una possibile manifestazione di protesta contro il provvedimento di chiusura.

  • In breve

Maltempo Moena, al via procedure per rimborsi –  “Le risorse ci sono, i fondi di riserva che abbiamo accantonato ci consentono già ora di valutare che saranno sufficienti a far fronte all’impegno. La settimana prossima adotteremo la delibera definitiva, che aprirà la strada alla fase di presentazione delle domande agli uffici provinciali”. La rassicurazione è del governatore del Trentino, Ugo Rossi, in merito ai danni causati dal nubifragio che ha colpito due settimane fa la Val di Fassa, in Trentino, e in particolare Moena. Un’indata di acqua e fango aveva sommerso strade e edifici del paese. La legge prevede prevede il rimborso dei danni subiti in proporzione variabile a seconda della tipologia del danno e del bene – mobile o immobile – danneggiato. Il ristorno può riguardare le attività produttive, nei diversi settori dell’economia locale, le abitazioni civili, con una percentuale massima che può arrivare, per la prima casa, anche al 100% e altri beni danneggiati, come ha spiegato l’assessore competente, Tiziano Mellarini.

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