Il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia commenta così la notizia dell’avvenuta promulgazione – da parte del Santo Padre Francesco – del decreto relativo alle “virtù eroiche” del Servo di Dio Giovanni Paolo I, Albino Luciani
NordEst – Il riconoscimento delle “virtù eroiche” di Albino Luciani e la sua proclamazione come “venerabile”, da parte della Chiesa, ci fanno dire oggi il nostro grazie al Signore. L’esile figura dell’indimenticato prete della Diocesi di Belluno, poi Vescovo di Vittorio Veneto, Patriarca di Venezia e infine – pur per così breve tempo – Pontefice della Chiesa universale diventa esempio di santità a cui guardare sapendo di trovare in lui quel saldo riferimento di fede, speranza e carità che, da sempre, hanno caratterizzato le genti venete.
Il suo motto “Humilitas” oggi risplende come sintesi della sua vita. Umiltà e mitezza, infatti, nel momento in cui sono carattere autentico e genuino della persona, non sono segno di debolezza, tiepidezza o remissività di fronte alle sfide culturali e sociali – anche difficili e complicate, talora intrise di ideologia – del mondo.
L’umiltà e la mitezza dicono una sapienza intrisa e ispirata dal Vangelo di Gesù e segno di un amore appassionato per il bene delle persone: la “salus animarum”.
La semplicità, il modo diretto di parlare, il tratto cordiale ma fermo con cui Luciani sapeva relazionarsi e comunicare possono essere un preciso riferimento e uno stimolo anche per noi, oggi, nel riuscire a trasmettere la gioia, la forza e la bellezza di una vita trasformata dal Vangelo.